Il BDS in Israele tra espulsioni ed eliminazioni mirate
di Monica Macchi
Recentemente la Corte Suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto la pratica del boicottaggio come una forma di libertà di espressione, tutelata dalla Costituzione americana. Nonostante questo si sta scatenando una campagna contro il movimento BDS che, sebbene non abbia (ancora) inflitto significativi danni economici a Israele, ha messo in allarme gli israeliani e i loro sostenitori che come prima contromisura l’hanno etichettato “movimento antisemita”. Così, ad esempio, in New Jersey è stata approvata una legge che blocca gli investimenti dei fondi pensione e di rendita statali in società che boicottano Israele o le sue aziende.
Nell’Unione Europea una trentina di deputati hanno invitato Federica Mogherini in qualità di Alto rappresentante dell’UE, a “garantire che non siano introdotte misure volte a limitare la libertà di espressione per quanto riguarda il BDS” e a riconoscere Omar Barghouti, (uno dei co-fondatori), come un difensore dei diritti umani (qui la lettera con i nomi dei firmatari http://www.eccpalestine.org/wp-content/uploads/2016/07/Right2BDS_Letter_to_HRVP_Mogherini.pdf). In particolar modo si chiede di assicurare la protezione dei difensori dei diritti umani palestinesi e porre fine ad ogni complicità nelle violazioni israeliane del diritto internazionale dopo che il ministro Yisrael Katz ha detto in una conferenza, (alla presenza del leader dei coloni…e dell’ambasciatore UE!!!), lo scorso 28 marzo che “Israele dovrebbe impegnarsi in eliminazioni mirate dei leaders del BDS magari anche con l’aiuto dei servizi segreti”. Ancora, più di 350 organizzazioni europee per i diritti umani, sindacati, gruppi religiosi, partiti politici e anche singoli cittadini hanno invitato la Commissione Europea a riconoscere e sostenere il BDS (Qui il testo da firmare https://docs.google.com/document/d/1k84C2ehLzrDANNmT9K-UP4gWKZQv9mhrAu3xDj9VlMA/edit).
Ebbene di fronte a tutto questo, “l’unica democrazia del Medio Oriente” lunedì scorso ha espulso Rita Pia Freya, nota attivista per i diritti umani che già in passato era stata in Israele, in particolare monitorando le attività ai posti di blocco della zona di Gerico…perché iscritta al BDS e fonti del ministero degli Interni hanno confermato questa nuova strategia politica di espulsioni contro attivisti europei del BDS.
Reagirà in qualche modo l’Unione Europa?!?