Il diritto di morire
Si parla di questo caso perchè i due uomini non erano affetti da una malattia terminale.
La legge belga sulla “dolce morte” prevede, infatti, che il paziente sia maggiorenne, capace di intendere, che soffra di un dolore mentale e fisico permanente e, soprattutto, che sia un malato incurabile.
I due fratelli non erano all’ultimo stadio di una malattia grave, ma la loro prostrazione psicologica è stata valutata dai medici “implacabile”: erano entrambi non udenti dalla nascita e condannati a diventare anche ciechi. Hanno vissuto in simbiosi per tutta la vita e, insieme, hanno voluto condividere anche l’ultimo viaggio, affermando il diritto di morire con dignità.