Un’apertura arriva anche dalla Francia. Con una maggioranza di 249 voti a favore e 97 contrari, i deputati dell’Assemblea Nazionale francese hanno approvato il primo articolo del disegno di legge che permette ai gay di contrarre matrimonio.
L’articolo 1, infatti, recita: “Il matrimonio è un contratto tra due persone di sesso differente o di stesso stesso” e, il Ministro della giustizia, Christiane Taubira che ha presentato il testo al governo, dopo l’approvazione dell’articolo ha dichiarato: “Vogliamo stabilire per ognuno di noi la libertà di poter scegliere la propria o il proprio partner per costruire un avvenire comune”.
In disegno di legge è stato una delle promesse della campagna elettorale del presidente, Francois Hollande, ma è avversato dal centro-destra (e non solo) per la paura di un “turismo matrimoniale omossessuale” in Francia. Centro-destra che, insieme ai cattolici, ha mobilitato, il 13 gennaio scorso, un milione di persone, scese in piazza a Parigi per protestare contro il decreto.
A proposito di mondo cattolico: l’Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, ha commentato così la notizia: ” Siamo vicini al baratro. L’Italia non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme”. E, a conferma del clima di paura o di pericolo, sempre qualche giorno fa, un insegnante di religione, presso il liceo “Marco Foscarini” di Venezia – rivolgendosi agli studenti di seconda superiore – ha equiparato l’omosessualità alla pedofilia, sostendendo anche che l’omosessualità sia una malattia da curare con un percorso psicanalitico.
Brutte notizie, infine, anche dall’Europa centrale (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca), come si evince dall’articolo di Andrea tarquini, uscito su La Repubblica il 29 gennaio scorso e intitolato: Omofobia: il nuovo muro che divide l’Europa” . Link: http://www.gionata.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4297:omofobia-il-nuovo-muro-che-divide-l-europa&catid=17:omofobia&Itemid=100495
Ma, almeno per ora, la Francia – insieme ad altri Paesi europei in cui la legislazione già prevede i matrimoni gay e le unioni civili – ha segnato un punto ulteriore in favore dei diritti e della libertà personale.