Madre dignità di Moni Ovadia
poco uscito in libreria il nuovo libro di Moni Ovadia, dal titolo
Madre
dignità,
edito da Einaudi, Stile libero.
Ovadia, artista, cantante e interprete, attore, regista e capocomico,
nato da una famiglia ebraico-sefardita in Bulgaria (ma che parla un
milanese impeccabile, come lui stesso ama ripetere), declina il
valore della dignità in ogni sua sfumatura e, dice, che appartiene a
tutti, anche al peggior delinquente, il quale deve essere privato
della libertà, ma non della propria dignità.
dignità parla degli ultimi della Terra, dei poveri, dei diseredati,
di tutti coloro i quali sono fuori dal mercato e dai diritti, ma che
hanno un unico bene prezioso: quel valore che il rispetto per se
stessi. La dignità, secondo Ovadia, è al fondamento dei diritti
delle persone, altrimenti sarebbero (e sono) in balìa della
schiavitù, della sopraffazione e del nichilismo.
dall’analisi dei testi sacri, dei conflitti etnici, delle parole dei
poeti fino ad arrivare alle storie quotidiane, l’autore dimostra come
la dignità sia un valore universale che prescinde dalle origini,
dall’etnie, dalle condizioni culturali e sociali perchè le domande
che tutta l’umanità deve porsi sono semplicemente tre: Io dov’ero?
Io cosa ho fatto? Qual è la mia responsabilità? Così la dignità
(forse) è ancora salva.
dignità umana è inviolabile ed è un valore che non ha prezzo. Non
può esistere dignità sociale o collettiva senza dignità
individuale della persona, così come non può esistere dignità
della persona senza dignità sociale. La cosiddetta rivoluzione
liberale, nel grembo delle sue derive mercantili, ha generato il più
efficace e terrificante dei totalitarismi, e cioè il totalitarismo
del denaro e del profitto, responsabile dei due più vasti e
perduranti crimini della storia: il colonialismo e l’imperialismo. La
micidiale deriva ideologica del sedicente liberismo ha fatto carne di
porco della dignità della persona, nel suo aspetto individuale come
in quello sociale, e i suoi sacerdoti si ingegnano cinicamente a
persistere, giorno dopo giorno, in quest’opera nefasta”, dalla
quarta di copertina.
anche il seguente link http://www.formacinema.it/index.php?option=com_content&view=article&id=233:moni-ovadia&catid=74:interviste&Itemid=69
con un’intervista a Moni Ovadia a cura di
www.formacinema.it