Fine “Emergenza Nord Africa”: adesso sì che, per i profughi, è vera emergenza
giorni fa abbiamo scritto del documentario intitolato “Il rifugio”
che raccoglie le storie di alcuni rifugiati, provenienti dalla Libia,
parcheggiati in un albergo in alta montagna, in Italia.
persone hanno fatto parte del piano “Emergenza Nord Africa”
voluto dal Ministero dell’Interno, sono stati gestite dalla
Protezione Civile e sono stati alloggiati in alberghi e strutture
private, da Monte Campione a Napoli, senza la possibilità di
avere documenti, soldi, possibilità di movimento. Per due anni.
Circa 1200 immigrati coinvolti.
Piacenza, a metà febbraio, circa un’ottantina di profughi – fuggiti
durante i disordini della primavera araba e “ospitati” presso il
Ferrohotel della stazione o all’ostello di Calendasco – avevano
messo in atto una protesta, chiedendo un po’ di denaro per trovare
altre sistemazioni oppure per far ritorno nei loro Paesi; a gennaio altri ,rinchiusi in un hotel di Pavia, avevano bloccato, per gli
stessi motivi, i binari della stazione, fermando la circolazione
sulla tratta Milano-Genova; e poi, ancora, i profughi che,da anni,
erano ospitati negli alberghi napoletani,a ridosso di Piazza
Garibaldi, rimasti senza assistenza, spesso anche con scarsità di
cibo, in attesa dell’esito delle commissioni sul loro status di
rifugiati.
tutti loro,da due giorni e con la scadenza dell’ “Emergenza Nord
Africa”, l’emergenza è scoppiata davvero: adesso sono di nuovo in
mezzo ad una strada. Alcuni hanno ricevuto 500 euro pro capite dalla
Prefettura (per chi eventualmente deciderà di tornare in patria) e
altri 500 euro dalla Croce Rossa; alcuni (pochi) sono riusciti ad
ottenere anche i permessi di soggiorno per asilo o di tipo
umanitario, ma sicuramente non hanno né una casa e né un lavoro.
Ministro dell’Interno, in un’intervista rilasciata al quotidiano
Avvenire, ha
spiegato che non tutti i profughi dovranno uscire dalle strutture che
li hanno ospitati per tutti questi mesi: potranno rimanere, ad
esempio, i minori, i genitori singles con i figli, le donne in
gravidanza, gli anziani e i disabili, le vittime di soprusi o di
torture. Il prossimo Parlamento dovrà occuparsi dell’esame delle
loro domande di richiesta asilo.
crisi economica, che grava pesantemente su tutto il sistema welfare,
e la crisi politica non depongono a favore di queste persone sempre
più in difficoltà.
per leggere l’intero documento emanato dall’attuale governo italiano
sulla questione, potete cliccare sul link http://www.fondazionexenagos.it/wp-content/uploads/2012/10/ena.pdf