Giornata contro il razzismo e le discriminazioni: una poesia di Viorel Boldis
MEZZ’ARIA TRA DUE PATRIE
abbiamo più neanche il coraggio di sognare,
il coraggio di volare,
qualcuno ci ha preso tutto, il corpo e l’anima,
braccia e la mente e pure le impronte.
quale vita, quali sacrifici meritano di essere vissuti
sui bordi di uno scoglio,
a mezz’aria tra i nostri sogni e questa realtà?
guardate le nostre scarpe
sono sporche della polvere di tanti paesi.
guardate le nostre facce
sono diverse e colorate!
abbiamo più neanche il coraggio
ridere o piangere insieme.
e smarriti su strade che non sono le nostre,
i destini che non vogliamo, ma subiamo.
essere bravo signore
avere documenti in regola signore
non rubare signore
lavorare e basta signore
signore …sì signore …”
Signore!
quale io, non c’è più, non esiste più il nostro io,
rimasto inchiodato nel passato, nei ricordi
piano piano svaniscono
da tutta questa nebbia.
guardate come sono sottili le nostre vite,
ve le potete infilare nelle tasche
tirarle fuori soltanto nel momento del bisogno,
pulirvi le mani o soffiarvi il naso,
chissà, se per caso vi manca la carta igienica…
noia il ticchettare monotono del tempo
sconfitti dalla vita e con la testa china
vi vogliamo bene, magari non per amore
per non odiarvi.
noia questo ticchettare monotono del tempo,
peggio ancora quando non si ha un senso di marcia,
non si conosce il punto d’arrivo,
soltanto la strada, tortuosa e sempre, sempre in salita.
guardate signori, nei nostri occhi
le vostre lacrime…