Il caro prezzo pagato dai bambini siriani
Come
sempre, purtroppo, accade durante i conflitti sono i bambini a
pagarne il prezzo più alto. A due anni dall’inizio della guerra
civile in Siria, sono circa due milioni i minori che ne subiscono le
conseguenze peggiori. Le due parti in guerra li usano come scudi
umani; malnutrizione e violenze di ogni tipo sono all’ordine del
giorno.
questo è stato rilevato in un rapporto stilato dalla Ong Save
the children nel
quale, i bambini intervistati, hanno raccontato di essere stati
separati dai loro genitori e di aver sperimentato la morte di un
parente o di un amico. Ma c’è di peggio.
Forsytth, responsabile di Save the Children in Libano, riporta la
testimonianza di un minore, tenuto in una cella con altre 150
persone, portato all’aperto e attaccato ad una ruota per subire la
bruciatura di sigarette sul corpo.
Libano sono oltre 340 mila i rifugiati siriani e, anche qui, mancano
i campi di accoglienza: si accontentano, quindi, di alloggi di
fortuna (anche se alcune famiglie libanesi li accolgono nelle loro
case) e chiedono l’elemosina per le strade del Paese.
sito di Euronews si può leggere la vicenda di Ahmed, padre di cinque
figli, che ha trovato rifugio in una stalla in disuso; oppure quella
di Nadia che, con quattro bambini e un altro in arrivo, si è
sistemata in un palazzo fatiscente; e ancora, la storia di Ines, otto
anni, che, insieme ai suoi fratellini, si è accampata in una tenda a
pochi chilometri fuori dal territorio siriano, ma non ha modo di
proteggersi dalla bassa temperatura o di cibarsi.
ONU per i rifugiati stima che ci sarebbe bisogno di almeno 150
milioni di euro solamente per passare l’inverno. Ma, ad oggi, non
solo mancano i fondi, ma sono insufficienti gli aiuti umanitari,
l’assistenza sanitaria e anche psicologica.
prime vittime di una guerra, come detto, sono le donne e i bambini:
vittime di stupri (lo stupro è usato sistematicamente per punire gli
oppositori del governo), di pugni e di calci; vittime della
brutalità, della fame e della paura. E questi sono traumi che
difficilmente si potranno curare.
tenerci aggiornati sulla situazione, vi segnaliamo l’incontro,
organizzato dal Naga, che si terrà a Milano, in Via Zamenhof 7/a,
il 26 marzo, alle ore 20.30. L’incontro si intitola “Cosa succede
in Siria? Situazione e scenari di un Paese abbandonato alla sua
guerra”: Elena Parasiliti – direttore Terre di mezzo – Street
magazine – intervista Gabriele Del Grande, giornalista di ritorno
dalla Siria. Ingresso libero