Pegas Ekamba Bessa: musica e parole
Ekamba Bessa è nato e cresciuto nella Repubblica Democratica del
Congo ed è in Italia da circa quindici anni. Attore di formazione,
diplomato all’Istituto Nazionale d’Arte e di Spettacoli a Kinshasa, è
anche scrittore di pièce teatrali e ha da poco pubblicato un lavoro
di parole, disegni e musica.
libro – che verrà presentato il 12 maggio presso il Centro Asteria
di Milano – si intitola L’Africa
che fa !!! (proprio con tre
punti esclamativi) in cui l’autore ha voluto raccontare l’Africa e il
suo tempo, ma non quello scandito dall’orologio: il tempo come
maestro di vita e l’Africa come la vita stessa senza trascurare temi
importanti quali: le guerre etniche, la fame, il lavoro e le
differenze religiose, ma senza mai scadere nel folklore o nella
retorica.
che racconta e affascina, come fanno i griots con le loro storie: un
CD accompagna, con il ritmo delle note e degli strumenti, le parole
che narrano di uomini e di bambini, dell’ arte dei miracoli e dei
prodigi, della madre terra e di civiltà, di scienza e di Natura.
Perchè l’Africa è tutto questo. Ma, soprattutto, un testo che parla
della donna: donna madre, nutrice come la stessa Africa è libertà,
pazienza, forza ed energia.
una breve intervista che abbiamo fatto a Pegas Ekamba Bessa:
è rivolto il suo ultimo lavoro editoriale?
tratta di un messaggio che ho pensato a lungo, soprattutto per chi
non conosce l’Africa profonda. Quell’Africa che ho sempre considerato
non come un continente, ma come una famiglia in cui due genitori –
che magari vengono da due culture diverse – generano figli che, a
loro volta, saranno diversi tra loro. L’Africa è un albero, con
tante radici e un tronco da cui partono tanti rami che vanno in sensi
diversi, ma la made rimane una sola
ascoltano una favola, che differenza c’è tra i bambini africani e
quelli occidentali? E, poi, esistono queste differenze?
favole hanno sempre un insegnamento e la sera è il momento ideale
per raccontarle. Ma la differenza sta nel modo in cui i bambini
gestiscono il tempo della loro giornata: un bambino africano usa le
ore del giorno, seguendo il ritmo del suo villaggio e della Natura e,
di sera, è in grado di seguire con attenzione la morale della favola
che gli viene narrata. Il bambino occidentale, invece, durante la
giornata, ha tanti impegni e la favola serale diventa per lui
soltanto una ninnananna per la buonanotte; ecco perchè le favole, ad
esempio in Italia, vengono raccontate a scuola. Comunque, di sera o
di giorno, le favole servono a capire il senso della vita
suo libro è riportata una poesia in cui si parla di una strada nuova
e di una strada vecchia. Cosa porta con sé della strada vecchia e
cosa ha scoperto su quella nuova?
mia lingua esprime una cultura radicata. Si dice, ad esempio: “Per
fare un bel salto, bisogna fare un passo indietro”. Quindi, per
vedere chiaro il Futuro, ho bisogno del mio Passato. E’ necessario
ricordare gli insegnamenti ricevuti e che hanno fatto di me la
persona che sono oggi. Sono arrivato in Italia che avevo già quasi
27 anni; quindi, avevo un buon bagaglio culturale. La strada nuova è
quella di trasmettere questo bagaglio attraverso varie forme di
comunicazione; e, al contrario, potrò portare in Africa le
esperienze e le conoscenze che ho acquisito qui in Occidente.
lei, gli italiani sono aperti alle culture diverse?
difficile rispondere a questa domanda perchè sto ancora studiando
l’Italia…Ciò che posso dire è che siamo noi a portare la nostra
cultura e, quindi, siamo noi che abbiamo la responsabilità di farla
conoscere, cercando di affascinare i curiosi. La speranza è di
convivere con entusiasmo.
significa, per lei, la musica?
me la musica sono le emozioni. Per me la musica è il tempo, il tempo
scandito da ogni battito del cuore.
Pegas Ekamba Bessa |
che fa!!!
Cultura
e tradizione, sorgenti di sviluppo per l’Africa
Fondazione
Nigrizia onlus, Verona
e Gruppo Solidarietà Africa, Seregno (Mi)
2011, pp. 95, 20 euro