Uno sguardo sull’apartheid: le fotografie di Pino Ninfa
è presente in molte forme.
quelle zone bianche del Sudafrica che non hanno accettato la fine
dell’apartheid e anche una apartheid al contrario dove i neri, che
hanno una posizione di un certo rilievo (nella polizia per esempio),
la esercitano con una certa discriminazione verso i bianchi.
vissuto un esperienza di questo genere: sono
stato fermato con tentativo di arresto solo perchè fotografavo un
cartello in prossimità di una stazione.
c’era nessun divieto,ma anche se vi fosse stato i modi e i metodo
usati erano quelli di chi vuol fare pagare a qualcuno per i torti
subiti in passato o per il colore della pelle.Per fortuna non tutti
la pensano così.
stata la sua esperienza con i ragazzi che vivono nelle township? Ci
può raccontare la storia di qualcuno di loro?
tutti in condizioni di estrema povertà.
di fare tanti piccoli lavoretti per vivere, un po’ come dappertutto:
scaricano, portano in giro volantini, e in rari casi, fanno i
commessi. Pochi vanno a scuola.
però, che ha frequentato il corso che ho tenuto con loro, ha cercato
col tempo di di mettere via i soldi per acquistare una macchina
fotografica e per cercare di realizzare il suo sogno: quello di
diventare fotografo. Adesso inizia a girare e a proporsi.
interventi sarebbero necessari per migliorare le condizioni della
loro vita?
una ridistribuzione delle ricchezze.
bisogna avere senso civile per dare un aiuto concreto, cercando di
capire bene con chi si ha che fare (le persone da
aiutare),studiandone le abitudini, i bisogni, e i motivi della loro
emarginazione.
solito le township sono abitate da persone che arrivano da fuori,
senza reddito,senza nulla,quindi per migliorare le loro condizioni di
vita basta qualsiasi cosa, a cominciare dalle priorità: il cibo e il
lavoro. Bisogna, in questo caso, anche insegnare loro il modo di
potersi proporre quando si va alla ricerca di lavoro o si vuole
mostrare la propria competenza.
fotografia, oggi, riesce a coniugare l’aspetto poetico con la
documentazione della realtà?
me sì. Per quanto mi riguarda una fotografia che non riesce a
toccare anche i ritmi del cuore e della poesia, manca di una parte
importante.
la realtà è anche raccontarla e un racconto senza poesia molto
spesso perde subito di interesse.
il suo lavoro, è ispirato all’arte pittorica?
appassionato di arte in genere. La pittura per me è stato uno
strumento importante per avvicinarmi in profondità alle cose della
vita. Che sia la luce, il ritratto,la forma in genere. Con l’arte
si incontra spesso il lato nascosto delle cose e lo si esplora.
pittura mi ha fornito questa possibilità.