Festival della libera circolazione e un appello importante
luglio ad Altamura; 19-20 luglio a Matera. Queste le date per la nuova
edizione del Festival della libera circolazione che, insieme a La
carovana dello ius migrandi, si propone di affermare un cambiamento
autentico per ridare slancio, unità e visibilità al movimento
antirazzista e ai diritti dei migranti.
da Rete Primo marzo, dal settimanale on-line Corriere immigrazione, con l’apporto dell’Osservatorio Migranti Basilicata, il Festival
prende in considerazione molte questioni urgenti, tra le quali: la
cittadinanza, l’asilo, il permesso di soggiorno, i diritti politici,
il lavoro e lo studio dei cittadini stranieri, i luoghi di detenzione
per i migranti, le politiche di controllo delle frontiere, il ruolo
dei media, il razzismo e il caporalato. Gli argomenti verranno
approfonditi attraverso incontri, workshop, proiezioni e dibattiti.
Per il programma completo della manifestazione, si può consultare il
sito: www.liberacircolazione.it
particolare, per venerdì 19 luglio dalle 17.30 alle 19.30, è
previsto un incontro con i movimenti antirazzisti e per i diritti dei
migranti del Sud Italia, a Matera. Il tema è stato anticipato
durante un’assemblea che si è svolta un paio di settimane fa a
Firenze, organizzata dall’associazione Prendiamo la parola: l’intento
è stato quello di costruire una manifestazione nazionale, che si
svolgerà il prossimo autunno, per l’affermazione dei diritti di
tutti e di tutte.
PER LA COSTRUZIONE DI UN PERCORSO
PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO IL RAZZISMO
PER I DIRITTI DEI E DELLE MIGRANTI
ultimi anni l’aggravarsi di una crisi economica di cui non si
intravede la fine ha fatto crescere le contraddizioni e il disagio
sociale. Le discriminazioni e la mancanza di diritti sono sempre più
evidenti e contestualmente sono aumentate le manifestazioni di
razzismo, sia a livello istituzionale che nella società.
questo, il 6 luglio associazioni, esponenti di partiti,
organizzazioni sindacali e singole persone si sono riuniti in
un’assemblea per discutere ed elaborare una proposta di piattaforma
in grado di tenere conto e di valorizzare le numerose esperienze di
lotta e di vertenzialità maturate in questi anni nei territori.
L’obiettivo – ambizioso ma necessario – è di coinvolgere tutte
le soggettività democratiche e tutti i cittadini e le cittadine
nella costruzione di un percorso comune di mobilitazione per la
convocazione di una manifestazione nazionale – contro il razzismo e
per i diritti dei e delle migranti – che possa stimolare,
favorire e sostenere lo sviluppo della coscienza civile e di difesa
dei diritti per tutti/e sul territorio.
proposta che facciamo è una proposta aperta, non intende e non può
essere esaustiva ma vuole essere uno stimolo per favorire percorsi di
convergenza, perché crediamo sia necessario unire le forze per dare
una prospettiva alla difesa dei diritti dei e delle migranti e
contrastare ogni forma di razzismo e discriminazione.
si tratta solo di diritti dei e delle migranti, ma di una prospettiva
di diritti per tutta la società, da costruire insieme a partire
dalle seguenti parole chiave, qui sviluppate solo parzialmente e in
forma sintetica come base di discussione:
Denunciamo e
combattiamo il razzismo istituzionale e diffuso e ogni
forma di discriminazione verso tutte le minoranze.
L’esasperazione indotta dalla crisi sta pericolosamente
riproponendo e fomentando sentimenti xenofobi e razzisti.
riconoscimento della cittadinanza italiana per i bambini e le
bambine nati/e o cresciuti/e in Italia e, una modifica
complessiva della legge che faciliti l’ottenimento della
cittadinanza, semplificando l’iter burocratico e superando le
restrizioni esistenti. Chiediamo il diritto di voto attivo
e passivo nelle elezioni amministrative per i e le migranti residenti
in Italia. Chiediamo il diritto alla casa e l’abolizione delle
restrizioni nei requisiti per l’abitabilità, che va riconosciuta a
pieno titolo in tutte le strutture. Chiediamo il pieno diritto alla
salute come diritto soggettivo e di eguale fruibilità.
il diritto al lavoro previsto dalla costituzione e parità di diritti
nei posti di lavoro, superando le discriminazioni, valorizzando le
competenze e il know-how dei migranti, a partire dal riconoscimento
dei titoli di studio. Chiediamo la regolarizzazione di tutti e tutte
coloro che vivono e lavorano in questo paese. Chiediamo
l’abolizione del contratto di soggiorno che altro non è che uno
strumento di ricatto e di maggiore precarietà per i/le migranti. Va
combattuto lo sfruttamento tramite il lavoro nero e le tante forme di
precarietà legali e semi-legali diffuse in particolare nel lavoro
agricolo, nel settore della logistica, nell’edilizia, nel turismo e
nel lavoro domestico, dando risposte concrete alle tante lotte che si
sono susseguite negli ultimi anni, a partire da quelle in seguito
alle sanatorie, che hanno generato solo truffe, ingiustizie e
soprusi.
una legge che garantisca un vero sistema di accoglienza con
strutture, risorse e strumenti adeguati e che rimuova gli ostacoli e
i limiti nella procedura per l’ottenimento dell’asilo attraverso
l’introduzione di una legge che prenda spunto dalla legislazione
avanzata esistente in altri paesi europei in materia di protezione
internazionale. Per il superamento dei vincoli imposti dalla
Convenzione di Dublino e per l’introduzione dell’asilo
europeo.
di circolazione e Politica di ingresso
l’abrogazione della legge Bossi-Fini, del cosiddetto “pacchetto
sicurezza” e di tutte le norme punitive dei e delle
migranti contenute in quel decreto e l’introduzione di norme
che consentano l’ingresso legale in questo paese, superando la
logica dei flussi, nella quale si stanno invece introducendo
ulteriori restrizioni. Contro la politica dei respingimenti e gli
accordi bilaterali in materia.
di reclusione
CIE, nei quali le condizioni di detenzione sono ulteriormente
peggiorate, vanno chiusi. Denunciamo anche la situazione nei tanti
altri luoghi in cui i e le migranti vengono reclusi. Pensiamo ad
esempio agli aeroporti, ai posti di frontiera, ecc.
e identità
le identità non si cristallizzino in forme escludenti ma si
arricchiscano delle identità plurali, multiformi e meticce che oggi
popolano l’Italia. Affinché la memoria delle ingiustizie originate
dal razzismo, da politiche discriminatorie e dalla negazione
dell’identità di interi popoli non venga cancellata, ma sia
la base per uno sguardo non indulgente sul passato e per la
costruzione di un futuro basato sul rispetto reciproco, la parità di
diritti e la giustizia sociale.
di avviare da subito una discussione che consenta di organizzare
delle assemblee o iniziative a livello cittadino nella seconda
settimana di settembre. In queste sedi locali si potranno sviluppare
ed articolare meglio i temi proposti in vista di un nuovo
appuntamento nazionale per sabato 21 settembre a Firenze, con
l’obiettivo di convocare una manifestazione nazionale entrò la
prima quindicina di novembre.
discussione è emerso che le importanti iniziative già convocate,
come la manifestazione del 28 settembre a Brescia e la manifestazione
nazionale per il diritto all’abitare del 19 ottobre, vanno
valorizzate come appuntamenti importanti su cui convergere
nell’ambito di un percorso complessivo di mobilitazione e di
lotta da costruire insieme.