Un omaggio ai bambini di Boavista, Capoverde
sono figli di italiani o di coppie miste, di italiani e capoverdiani:
e questi sono i più fortunati perchè i loro genitori lavorano e li
seguono con attenzione; ma tanti bambini di Boavista, una delle isole
dell’arcipelago di Capoverde, vivono nelle baracche, in povertà,
circondati da spazzatura, con l’elettricità a pagamento e l’acqua
che proviene da una grande cisterna. Non hanno l’opportunità di
studiare, poche le prospettive per il futuro, quasi nessuna
aspettativa perchè non sanno neanche cosa siano le
“aspettative”…le madri lavorano (e nella maggior parte dei casi
sono madri-bambine), i padri sono spesso ubriachi o
tossicodipendenti. Forse solo la religione – cattolica o avventista –
dà conforto e salvezza.
fotografie testimoniano, nonostante le difficoltà per giovani e
adulti, la gioia di vivere di questi bambini e la capacità, per i
capoverdiani e gli europei, di fare davvero “intercultura”…grazie
al mare e al gioco, al mix di lingue e di sorrisi.