Reading per Darwish, di Monica Macchi
تُسَمَّى فِلِسْطِين.
صَارَتْ
تُسَمَّى
سَيِّدَتي:
أَستحِقُّ،
لأنَّكِ سيِّدَتِي، أَسْتَحِقُّ الحَيَاةْ
Palestina,
Signora, ho diritto alla vita
ha festeggiato il compleanno di Mahmud Darwish con un reading
collettivo organizzato in dodici città dall’associazione Arabismo:
un omaggio al cantore della Palestina ed insieme un atto contro il
rischio di oblio e di progressiva scomparsa. Infatti, da quando ha
chiuso la casa editrice Epochè, i suoi testi sono reperibili con
sempre maggior difficoltà. Ma si è trasformato anche in una
denuncia contro la censura visto che alla
Fiera del Libro di Riyadh le opere di Darwish sono state tolte dagli
stand perchè,
come dichiarato da Abdulaziz Khoja, Ministro della Cultura e
dell’Informazione, “destabilizzano l’unità e la sicurezza del
regno”.
A
Milano la serata è stata organizzata in collaborazione con
l’Associazione Barzakh ed è stata presentata da Jolanda Guardi e
Giacomo Longhi che hanno scelto le poesie seguendo il filo conduttore
della molteplicità delle voci del poeta: non solo la memoria della
terra e la vicinanza agli oppressi, ma anche la sottile vena ironica, come in أنا
يوسف يا أبي
dove
Darwish scrive:
“وَالذِّئْبُ
أَرْحَمُ مِنْ إِخْوَتِي يَمْدَحُونِي
يُرِيدُونَنِي أَنْ أَمُوتَ لِكَيْ
إِخْوَتِي”
miei fratelli sperano che io muoia per poi elogiarmi…il lupo è
stato più compassionevole dei miei fratelli”) e anche poesie
d’amore come “Lezioni dal Kamasutra”
اُنتظرها
وسائدَ مَحْشُوَّةٍ بالسحابِ الخفيفِ
اُنتظرها
كما يتحدَّثُ نايٌ
إلى
وَتَرٍ خائفٍ
“Aspettala con sette cuscini riempiti di nuvole leggere, aspettala, parlale come parla il flauto alla corda spaventata del violino”
Darwish poeta, ma non solo: a luglio è infatti prevista la pubblicazione per la casa editrice Feltrinelli di una trilogia in prosa che conterrà “Diario di ordinaria tristezza”; “Una memoria per l’oblio” e “In presenza dell’assenza”, tradotte in italiano da Elisabetta Bartuli e Ramona Ciucani.
Ed ora la parola a Darwish:
(Lettura in arabo di Khaled Al Nassiry, lettura in italiano di Silvia Rigon, al pianoforte Riccardo Rijoff)