Io sto con la sposa: la disobbedienza creativa
Cinque
passaggi di frontiera attraverso l’Europa: Italia, Francia,
Lussenburgo, Germania, Danimarca e Svezia. Un gruppo di
palestinesi-siriani, di notte e clandestinamente, percorrono migliaia
di chilometri “accompagnati” da una sposa. Perchè, chi avrebbe
il coraggio di chiedere i documenti ad una sposa?
questa domanda il documentario Io
sto con la sposa (On the bride’s side) ideato
e realizzato da Gabriele Del Grande, giornalista e scrittore,
Antonio Augugliaro, videoartista e Khaled Soliman Al Nassiry, porta e
critico palestinese-siriano.
14 al 18 novembre scorso ventritrè persone, tra ragzzi e ragazze,
iatliani, siriani e palestinesi prendono parte ad un corteo nuziale
che parte da Milano con destinazione Stoccolma, violando le leggi
sull’immigrazione. Tasneem, questo il nome della sposa, e i suoi
amici sfondano la Fortezza Europa con il sorriso e il coraggio d
disubbidire.
storia raccontata è una finzione, ma affonda le sue radici nella
realtà: per preparare il progetto i registi hanno intervistato
tantissimi migranti che hanno messo le loro vite in mano ai
trafficanti. Il documentario mette in scena proprio questo tipo di
viaggio e di scelta e i tre autori rischiano 15 anni di carcere per
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
tratta di un film di denuncia e di protesta. Chi vuole “stare con
la sposa” può contribuire alla realizzazione finale e alla
produzione del lavoro. E’, infatti, aperta una richiesta di
crowdfunding
sulla piattaforma Indiegogo,
disponbile in italiano, inglese e arabo.
al 17 luglio 2014 è
possibile dare il proprio contributo – da 2 a 1000 euro – per
raccogliere i 75.000 euro necessari per sostenere i costi di
post-produzione, distribuzione e per partecipare alla prossima
edizione della Mostra del Cinema di Venezia. In cambio del
contributo: magliette, cartoline, DVD, proiezioni e l’album del
matrimonio autografato.