Il Piano Casa e di diritti dei migranti vulnerabili
anche noi il comunicato ufficiale di Medici per i Diritti Umani,
divulgato lo scorso giugno, perchè ci sembra importante segnalare
sempre situazioni a rischio di ingiustizia e problemi risolti contro
i valori della dignità e della solidarietà.
Il Piano Casa mette a
rischio i diritti di cittadinanza dei rifugiati più vulnerabili. Il
caso Firenze.
Medici per i Diritti umani (MEDU) considera con grande preoccupazione
la recente approvazione da parte del Parlamento della norma,
contenuta nell’art.5 del Piano Casa 2014, che nega la possibilità
di iscrizione anagrafica per coloro che occupino abusivamente un
immobile.
istituzionalizza e generalizza una pratica, più volte denunciata da
MEDU e da altre organizzazioni del terzo settore, già da tempo messa
in atto dal Comune di Firenze (vedi il rapporto Rifugiati a Firenze
). Considerata la cronica carenza di posti di accoglienza per i
migranti forzati nel nostro Paese, sono infatti migliaia sul
territorio italiano i richiedenti asilo e titolari di protezione
internazionale che si trovano ad abitare stabili occupati in
condizioni di precarietà . Nel solo caso di Roma, ad esempio, MEDU
stima la presenza stanziale di almeno 2.000 migranti forzati
costretti a vivere in condizioni di precarietà abitativa.
Umani lavora a Firenze da anni in tali contesti (Magazzini Ex Mayer,
struttura via Slataper, Parco delle Cascine, scuola viale Guidoni),
rilevando le gravissime conseguenze di una politica decisa a livello
comunale e ora estesa a livello nazionale. Di fatto la mancata
iscrizione anagrafica, oltre a tradursi nella difficoltà per le
Istituzioni a monitorare le reali presenze sul proprio territorio,
priva il cittadino dei suoi più elementari diritti sociali, a
partire dall’iscrizione ai Sistemi Sanitari Regionali e quindi
dall’attribuzione di un medico di medicina
generale.
Particolarmente critica risulta tra i rifugiati la
situazione delle categorie più vulnerabili, quali persone affette da
handicap fisici dovuti a traumi subiti nel paese di origine o durante
il viaggio, per le quali risulta necessario un intervento
fisioterapico, persone affette da patologie croniche gravi o disturbi
di salute mentale incompatibili con una condizione di isolamento e
precarieta’.
presenza di circa 250 rifugiati che vivono in stabili occupati nel
capoluogo toscano: donne, uomini e minori in fuga da guerre e
persecuzioni personali che giungono nelle nostre città spesso dopo
un breve periodo di permanenza all’interno dei Centri di
Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA). Dei 170 rifugiati assistiti
dall’unita’ mobile di MEDU negli ultimi 6 mesi che si trovano in
questa situazione circa il 50% non risulta iscritto al Servizio
sanitario regionale e il 74,4% risulta privo di residenza, mentre
solamente il 17.9% è in possesso di iscrizione anagrafica a Firenze
grazie al sostegno di parenti o amici.
all’interno di stabili occupati, siano esse italiane o straniere,
subiscono una condizione di marginalità ed esclusione causata spesso
dalla crisi economica in atto, aggravata in molti casi da un mancato
accesso ai diritti socio-sanitari pur formalmente garantiti. In
sintonia con quanto denunciato dalla stessa Agenzia ONU per i
Rifugiati (UNHCR), MEDU chiede che venga garantita la possibilità di
iscrizione anagrafica per tutte le persone vulnerabili che si trovano
a dover vivere all’interno di edifici occupati e l’individuazione
di adeguate soluzioni di accoglienza e integrazione per i numerosi
rifugiati costretti nel nostro Paese a vivere in condizioni di grave
precarietà abitativa.
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Medici per i Diritti Umani (MEDU),
organizzazione umanitaria indipendente, presta assistenza
socio-sanitaria ai rifugiati in condizioni di precarietà dal 2004
nell’ambito del progetto Un camper per i diritti .