I diritti negati delle baby prostitute
(foto: Unicef.it) |
per i Diritti Umani si occupa anche dei diritti dei minori e, quindi,
riteniamo importante ricordare che le ragazzine dei Parioli, di
Ventimiglia e, purtroppo, di altre zone italiane che hanno venduto il
proprio corpo in cambio di denaro sono ancora bambine, se non nel
fisico, sicuramente dell’anima e nella psiche. Hanno sbagliato,
abbagliate dal guadagno facile, deviate da una società che ti
considera solo in base all’apparenza, trascurate da famiglie poco
attente. E ora vanno aiutate, con un percorso psicanalitico adeguato,
e tutelate. Vanno, invece, puniti duramente i loro sfruttatori e i
clienti, spesso padri e mariti o anche singles senza scrupoli che
hanno perso, loro sì, il diritto di essere chiamati “uomini”.
Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, qualche
settimana fa ha commentato con queste parole la vicenda della
prostituzione minorile a Ventimiglia e nel resto d’Italia: “ Gli
adulti che inducono le minorenni alla prostituzione vivono tra noi,
sono i nostri colleghi, i nostri amici, i nostri fratelli, i nostri
padri. E’ inaccettabile la tolleranza che la nostra società sembra
mostrare contro questi reati”. “Avevo espresso la mia
preoccupazione sul modo in cui i media riportarono la notizia delle
adolescenti che si prostituivano a Roma. Indugiare sui particolari,
sui dettagli dei luoghi e delle modalità degli incontri ha distratto
l’attenzione dalla gravità dei fatti narrati, in termini di
violazione dei diritti delle minorenni coinvolte, rendendo tali
situazioni ‘accettabili’ e, potenzialmente, emulabili. Altrove, in
Italia, due ragazze hanno trovato spunto da questi racconti per
proporsi via web. Sono rimasto particolarmente colpito dal tono delle
loro dichiarazioni, cosi’ simili a quelle dell’episodio precedente.
Colpito dalla mancanza di rispetto per loro stesse, dalla loro
pretesa di poter gestire le relazioni con i clienti, dallo scarso
valore attribuito al loro corpo, alle loro emozioni, ai loro
sentimenti. Provengono da famiglie normali che alle ragazze non fanno
mancare nulla: sono studentesse, disponibili in orari pomeridiani;
rispettano quindi, apparentemente, i tempi e i modi di vita delle
ragazze della loro età. E così mi chiedo, quanto ascoltiamo
realmente i nostri adolescenti?”.
famiglie e credo che il modo migliore per rispettare il loro dolore
sia impegnarci, tutti i giorni, tutti noi adulti, insieme ai bambini
e ai ragazzi, per rendere non soltanto giuridicamente ma anche
eticamente inaccettabili tali pratiche. Questo episodio più di
altri ci dimostra come tutti possiamo avere un ruolo per cambiare
queste situazioni. Gli stessi uomini che decidono di procurarsi del
sesso a pagamento possono, quasi paradossalmente, fare la
differenza” (si legge anche su www.sanremonews.it).
permettiamo di consigliare un saggio molto utile se siete genitori,
nonni, insegnanti, operatori…Se vi occupati di adolescenti o se
volete approfondire gli argomenti relativi a questa fase così
delicata della vita: L’epoca delle passioni tristi, di Miguel
Benasayag e Gérard Schmit, edito da Feltrinelli.
great