Minori non accompagnati (MSNA): l’importanza dell’ascolto
Dobbiamo
iniziare da alcuni dati statistici: il 23,1% dei minori stranieri non
accompagnati registrati risulta irreperibile; dei 9.337 minori
segnalati, 693 sono ragazze e bambine; di queste, 176 sono scomparse.
In generale, circa un quinto dei migranti che arrivano in Italia è
costituito proprio da individui al di sotto della maggiore età.
spesso da soli – o affidati a persone estranee – e senza un adeguato
accompagnamento pratico e psicologico, come afferma Federica
Giannotta, Responsabile Advocay e Programmi Italia di Terres des
Hommes: “Nelle strutture deputate alla primissima accoglienza di
questi ragazzi non sono previsti servizi di adeguata assistenza
psicologica e psicosociale in grado di ascoltare i bisogni più
profondi di questi minori estremamente vulnerabili…Ansia, paura,
depressione, rabbia, confusione, persino paranoia, accompagnano
questi giovani che hanno come unico obiettivo iniziare prima
possibile il progetto di vita per il quale hanno lasciato tutto. Se
non si sentono ascoltati, compresi o supportati o riscontrano una
carenza d’informazioni sui propri diritti, sono spinti alla fuga”.
Da qui nasce la Prima Guida
psicosociale per Operatori imegnati nell’accoglienza dei Minori
Stranieri Non Accompagnati, realizzata
proprio da Terres des Hommes grazie al finanziamento della Fondazione
Prosolidar e scaricabile sul sito www.terresdeshommes.it
ha recentemente ricordato il Garante per l’infanzia e l’adolescenza,
Vincenzo Spadafora: “ Sappiamo tutti in che situazioni emergenziali
lavorimo spesso gli operatori impegnati con i minorenni stranieri non
accompagnati. Sappiamo quanto pesino la mancanza di un sistema di
accoglienza basato sull’interesse dei minorenni in viaggio e la
scarsità di fondi. Questa Guida è uno stimolo per tutti noi a fare
meglio”. Curatori della Guida sono Giancarlo Rigon, psichiatra e
neuropsichiatra infantile, e Federica Giannotta; hanno collaborato
anche Alessandra Ballerini, avvocato esperta in Diritto
dell’Immigrazione, Lilian Pizzi, psicologa e psicoterapeuta,
coordinatrice del progetto Faro
a Siracusa e Zouhaira Ben Abdelkader, mediatrice culturale.
del progetto Faro è
quello di “offrire una protezione afficace ai ragazzi e alle
ragazze che fuggono da conflitti, violenza, povertà e sfruttamento”,
come afferma Vittoria Ardino, Presidente Società Italiana per lo
Studio e lo Stress Traumatico, “ Vogliamo evitare che corrano
rischi anche nel nostro Paese, per esempio allontanandosi dai centri
di accoglienza sentendosi non compresi o trascurati”. La Dott.ssa
Ardino, nella prefazione della Guida, infine, ribadisce: “
L’approccio psicosociale, trattandosi di minori in una situazione di
emergenza complessa, permette di mettere il bambino in sicurezza
mitigando, attraverso un’accoglienza che cura, la riattivazione di
sintomi post-traumatici”.
e ragazzi a rischio, dunque, che vanno sostenuti e aiutati nel loro
percorso di adattamento ad una situazione completamente nuova, ma che
devono anche elaborare tutto il male che hanno visto e vissuto, pur
essendo così giovani.