L’Italia, Alfano e i diritti degli omosessuali
qualcuno remi contro i diritti civili in Italia…è cosa nota. Ma,
per fortuna, c’è chi dice NO.
giorni scorsi il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha dato
l’annuncio di una circolare indirizzata ai prefetti con cui si chiede
di annullare le nozze omosessuali celebrate all’estero attraverso la
cancellazione delle trascrizioni all’anagrafe.
durissima la reazione di Flavio Romani, presidente di Arcigay, che ha
così commentato la circolare: “ Siamo in mano a degli
irresponsabili. Senza nemmeno porsi il problema delle scene di
drastico conflitto sociale che nell’ultimo fine settimana hanno
caratterizzato il confronto in piazza tra ultracattolici e movimenti,
il Governo continua sulla via delle provocazioni. Il Premier è ormai
ostaggio del Nuovo Centrodestra, è solo un braccio decerebrato che
esegue gli ordini dei padroni clericali. Mentre promette leggi sulle
unioni tra persone dello stesso sesso, rimandandole di continuo a un
futuro indefinito, nel presente agisce per opprimere persone gay e
lesbiche che hanno scelto di formare una famiglia”.
le risposte anche di alcuni sindaci. Il primo cittadino della città
di Milano, Giuliano Pisapia, ha ribadito la decisione di trascrivere
le nozze tra omosessuali celebrate all’estero aggiungendo, durante un
suo intervento al TG1, che: “…è la stessa legge che prevede
espressamente che l’ufficiale di stato civile deve trascrivere il
matrimonio celebrato all’estero, salvo che non sia contrario
all’ordine pubblico. Ma la Corte costituzionale ha detto recentemente
che non c’è contrarietà all’ordine pubblico”. “Questi temi”,
ha precisato Pisapia, “ sono di competenza del Parlamento su
proposta del Governo o anche su proposta del Parlamento stesso, ma
stiamo parlando del matrimonio fra omosessuali, non certo della
trascrizione di un matrimonio che nel Paese in cui è stato celebrato
è del tutto legittimo e regolare”. Intanto si sono espressi sulla
questione altri esponenti delle istituzioni: anche secondo Furio
Honsell, sindaco di Udine, si deve parlare dell’argomento in ambito
parlamentare o davanti alla Corte Costituzionale; il Comune di Napoli
“ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti perchè la circolare
per annullare le trascrizioni è contraria al principio
costituzionale di uguaglianza dei diritti”; Merola, a Bologna, ha
risposto con un secco “Non obbedisco”. Insomma, si parla e si
discute ancora su un tema che in molti Paesi europei è già stato
affrontato e risolto con grande equilibrio e apertura culturale. In
Italia resta ancora strada da fare…