Brutto episodio razzista a Milano
Venerdì scorso, 21 novembre
2014, si è verificato un brutto episodio razzista, a Milano, che ha
visto coinvolto Abdullah Ablo Traorè, musicista e griot.
Abbiamo chiesto al Sig. Traorè
di raccontarci la sua esperienza e lo ringraziamo tantissimo per aver
accettato. A lui tutta la nostra solidarietà.
Ci può raccontare l’ episodio
di razzismo di cui è stato vittima?
che vivo in Italia da 12 anni, sono sposato e sono cittadino
italiano. Ho sempre abitato nel quartiere di Precotto, una zona
tranquilla dove mi sono bene integrato senza mai avere nessun tipo di
problema. Peraltro con il mio lavoro (sono un musicista e faccio
parte anche dell’Orchestra di Via Padova), ho relazioni con molte
persone, con le istituzioni cittadine e le scuole.
Venerdì
pomeriggio mi stavo recando a prendere la metro e passando vicino al
parco dove giocano i bambini, alcuni di questi di età compresa tra
gli 8 e i 10 anni, mi hanno rivolto pesanti insulti razzisti
(terrone, negro, torna al tuo paese, stai rubando agli italiani,
ladro, ecc.). Sconvolto, mi sono avvicinato alla panchina dove
c’erano degli adulti ed ho chiesto loro chi fossero i genitori di
quei bambini e nessuno mi ha risposto. Questo atteggiamento mi ha
ferito profondamente, perchè il loro silenzio legittimava la
mancanza di rispetto nei miei confronti.
E’ la prima volta che mi
accade un episodio del genere e spero che non succeda mai più. Mi
sono sentito estraneo e sgradito nel quartiere che considero ormai
casa mia.
La città di Milano e l’
Italia sono ancora indietro in merito a una cultura del rispetto
degli altri? O certi episodi si possono riferire anche a una politica
che si basa sulla paura e sul pregiudizio?
sempre trovato Milano molto aperta rispetto ad altre città italiane,
ma di recente (purtroppo a causa della propaganda politica e dei
media che parlano di noi africani solo per i fatti di cronaca e
probabilmente anche a causa del disagio sociale derivato dalla crisi
economica) vedo che anche qui sta venendo a crearsi una certa deriva
razzista. Ovviamente rispetto ad altri paesi Europei, l’Italia è
meno abituata all’integrazione e alla convivenza tra culture
differenti. Paragonata a Parigi o Londra siamo ancora molto indietro.
Quali sono le buone
pratiche per sconfiggere il razzismo ?
me il razzismo, nella maggior parte dei casi, ha origine dalla paura
di quello che non si conosce. Quindi una buona pratica, sarebbe
quella di incentivare la conoscenza delle culture diverse e
l’incontro tra cittadini di differente provenienza. Soprattutto,
bisognerebbe educare i bambini al rispetto per il diverso.
In questi giorni sente la
solidarietà dei cittadini?
solidarietà, dai vicini di casa, dai colleghi, dagli amici ed anche
dalle istituzioni come il Consiglio di Zona 2 ed il Forum città
Mondo del Comune di Milano.