Primo convegno ombra sui rom
Riceviamo la seguente comunicazione dall’Associazione 21 luglio che ringraziamo.
“I rom sono qui, erano qui e rimarranno qui”: si chiude Roma il primo “convegno ombra” della società civile europea rom e pro rom
Si è da poco concluso, a Roma, il primo “convegno ombra” delle organizzazioni della società civile europee rom e pro rom, ospitato dall’Associazione 21 luglio.
Gli attivisti, provenienti da vari Paesi europei, si sono radunati nella Capitale, in concomitanza con due eventi di alto livello sul tema organizzati dalla Presidenza Italiana dell’Unione europea: l’incontro dei Punti di Contatto Nazionali per l’attuazione delle Strategie di Inclusione dei rom e l’Equality Summit europeo.
Il loro obiettivo è stato quello di porre all’attenzione dei decision makers proposte alternative riguardo a politiche di inclusione sociale di rom e sinti e alla non-discriminazione.
I rom erano qui, sono qui e rimarranno qui
Questa settimana, la presidenza italiana dell’UE ha organizzato due incontri sull’eguaglianza e sui rom in Europa. Ancora una volta, questi summit sono a porte chiuse.
Nella stessa settimana, noi, leaders delle organizzazioni rom e a favore dei rom ci siamo riuniti in un meeting alternativo per esprimere le nostre esigenze.
Siamo stufi. Noi rom non vogliamo essere usati come oggetti disumanizzati dai governi e dall’UE, ma valorizzati come parte costituente nelle decisioni che hanno un impatto sulle nostre vite e sulle vite delle altre persone. Oggi, l’UE e i governi adottano politiche che sono il risultato della manipolazione di paure a lungo radicate sull’“invasione degli zingari” o sulla “criminalità degli zingari”, che aumentano il numero dei voti invece che essere basate sui valori che sono rispettati per tutte le altre persone. Noi rom rimarremo qui, siamo cittadini degli stati europei, siamo parte dell’Europa.
Siamo tutti, rom e gli altri europei, nella stessa barca. Decisioni sbagliate, corruzione e governi incapaci peggiorano la situazione per tutti i popoli d’Europa. Siamo tutti trattati come un problema sociale da sanare e non come persone con delle identità, dei diritti e del potenziale. L’arroganza di un sistema politico che si vuole la “culla della civiltà” ci ha traditi tutti. Facciamo appello a tutte le persone oppresse affinchè manifestino solidarietà, unità e forza per fermare l’ipocrisia dei governi.