Il dossier. Art.3: lo stato dei diritti in Italia
Disabilità e persona; omosessualità e diritti; dallo ius migrandi all’inclusione; profughi e richiedenti asilo; l’accesso alla giustizia; la tutela dei minori; istruzione e mobilità sociale.; libertà religiosa: questi sono alcuni degli argomenti trattati nel primo Dossier sullo stato dei diritti in Italia intitolato: “L’Articolo 3. Primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia” (Ediesse 2014, a cura di Stefano Anastasia, Valentina Calderone e Lorenzo Fanoli)
L’art. 3 della Costituzione enuncia i due principi di eguaglianza formale («tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali») e sostanziale («è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»). La Carta costituzionale garantisce i diritti solo ai cittadini (italiani), mentre in Italia soggiornano milioni di cittadini della Unione Europea, per i quali sono i trattati intercomunitari a garantire i medesimi diritti fondamentali dei cittadini italiani, ma anche milioni di cittadini stranieri di cittadinanza extra-comunitaria, buona parte in maniera legale (cioè muniti di permesso di soggiorno in Italia) e parte in maniera illegale anche ai quali è la Convenzione dei diritti dell’uomo a garantire i diritti fondamentali, anche se la Corte europea per i diritti dell’uomo (CEDU) ha parecchie volte sanzionato l’Italia per violazione di tale convenzione. A molti sembra opportuno che una revisione della Costituzione (di cui si parla da anni) affronti anche questo problema, parificando i diritti almeno dei regolarmente residenti stranieri in Italia a quelli dei cittadini, anche se sarebbe opportuno che la Costituzione espressamente garantisse i diritti umani fondamentali a tutti coloro che per qualunque ragione si trovino in Italia, così come l’Italia si è impegnata a fare sottoscrivendo e ratificando le convenzioni internazionali.