Report di un caso di “salvataggio” nel Mediterraneo
qui di seguito, il report dettagliato di un’operazione di richiesta
salvataggio, riportata da Watch the Mediterranean Sea che è una
piattaforma online per monitorare le morti e le violazioni dei
diritti dei migranti alle frontiere europee. Il report si commenta da
solo.
Nome
Caso:
2015_04_10-CM10
Situazione:
600-1000 persone in difficoltà al largo delle coste della Libia
Stato
del WTM Investigation:
Concluso (ultimo aggiornamento 2015/04/11)
Luogo:
Mar Mediterraneo, al largo della costa della Libia
Venerdì
10 aprile 2015, il team di Alarm Med Phone è stato allertato da
padre Mussie Zerai per una nave in difficoltà nel Mar Mediterraneo,
al largo delle coste della Libia. Ha detto che la nave aveva lasciato
la Libia alle 7.15 di mattina con circa 600 passeggeri a bordo, tra
cui molte donne e bambini. Padre Zerai ha trasmesso i dati al team
così come al MRCC di Roma, comprese le coordinate della nave e di un
numero di telefono satellitare.
Il team si è messo in
contatto con i passeggeri a bordo della nave a 13: 04h. La
comunicazione è stata difficile a causa delle barriere linguistiche,
ma siamo stati in grado di trasmettere le informazioni che Padre
Zerai aveva già notificato al MRCC Roma. Abbiamo capito che c’era un
problema con l’acqua che entrava in nave e abbiamo assicurato ai
passeggeri che ci avrebbero richiamati. Il team di turno ha poi
ricontattato il MRCC Roma e trasmesso il numero di telefono
satellitare, nonché le coordinate. MRCC Roma non ha indicato
chiaramente cosa avrebbero fatto con le informazioni fornite e solo
suggerito che sarebbero intervenuti sul caso. Quando la squadra di
turno hanno messo mano alla nave, i passeggeri hanno capito che
c’era un problema con il motore; sono state trasmesse le nuove
coordinate per la guardia costiera italiana e maltese, così come
all’UNHCR. In una conversazione telefonica con la guardia costiera
maltese è emerso che sapevano del caso. Hanno dichiarato che la nave
era vicino alla costa libica e che avrebbero parlato con la guardia
costiera italiana. Ma non dicono se avrebbero messo in atto
un’operazione di salvataggio.
Il team di passaggio ha parlato
ai passeggeri di nuovo e ha recuperto nuove coordinate. I passeggeri
hanno chiesto ripetutamente aiuto. Con le coordinate si sarebbe
potuto creare una traiettoria della nave, mostrando che la nave si
muoveva verso nord. I passeggeri allora hanno chiamato uno dei membri
del team del cambio, hanno chiesto di nuovo aiuto, affermando di aver
visto un aereo. Il team di turno li ha informati di aver preso
contatto sia la guardia costiera maltese sia con quella italiana. In
un’altra conversazione telefonica con il MRCC Roma, nuove coordinate
sono stati trasmesse. Prima erano riluttanti a informarci se
un’operazione di salvataggio era in corso e in seguito hanno
dichiarato che un elicottero e un soccorso navi erano sulla in
partenza. Abbiamo trasmesso il numero del MRCC Roma alle persone in
difficoltà.
Nel pomeriggio, Padre Zerai ha comunicato alla
squadra che era stato contattato dai passeggeri, ancora una volta.
Gli avevano detto che non si era verificato alcun salvataggio, nessun
elicottero era stato visto e che la situazione stava diventando
sempre più pericolosa anche pechè una gran parte della nave era
danneggiata. Padre Zerai ha inviato un’altra e-mail a MRCC Roma,
invitandoli ad intervenire; ha anche chiesto agli operatori
telefonici di allarme di fare lo stesso per i servizi di soccorso
pronti ad impegnarsi. Uno dei membri del team di turno è stato
contattato nuovamente dalle persone in difficoltà, ma a causa di
forti rumori in sottofondo, la comunicazione non era possibile.
Gli
operatori telefonici di allarme hanno fatto una notifica pubblica,
attraverso i social media, per contattare MRCC Roma e richiedere una
missione di salvataggio. Al 18:00 l’UNHCR ha inviato una mail al
telefono allarme, affermando che MRCC Roma aveva confermato
un’operazione di salvataggio. Padre Zerai ha trasmesso le nuove
coordinate che aveva ottenuto dai passeggeri che sono stati poi
trasferiti ai MRCC Roma. Intorno 07:00 il MRCC Roma ha risposto a
coloro che avevano inviato e-mail, affermando che la nave in
questione fosse in territorio libico e al di fuori della ricerca
italiana e di salvataggio della zona (SAR). Hanno suggerito che
un’operazione SAR era in corso e che le numerose e-mail inviate erano
inutili e che avrebbero bloccato l’indirizzo di posta elettronica
operativo MRCC Roma,interferendo con l’operazione SAR. In risposta,
l’allarme del telefono ha accettato la conferma ufficiale delle
operazioni di soccorso e ha chiesto, attraverso i social media, di
cessare l’invio di email a MRCC Roma.
Sabato scorso 11
aprile, la guardia costiera italiana ha poi rilasciato una
dichiarazione affermando di aver condotto tre operazioni di soccorso
il venerdì con il salvataggio di quasi un migliaio di persone in
difficoltà. Ha detto che la nave si trovava a circa 30 miglia dalla
costa della Libia e di aver inviato diverse navi mercantili e una
motovedetta . A seguito del comunicato stampa, anche la nautica
italiana ha partecipato all’operazione di salvataggio e ha preso a
bordo 222 migranti, tra cui una persona deceduta. Le persone soccorse
sono state portate al porto di Augusta e a Porto Empedocle, in
Italia.