L’eredità di Expo: la Carta di Milano
apre l’Esposizione Universale, a Milano, tra le polemiche per i
padiglioni non ancora terminati, per gli sponsor che poco hanno a che
fare con la qualità del cibo e altro ancora di cui si sta parlando
già da mesi.
Expo si è anche promessa la redazione della Carta
di Milano, un documento,
presentato nei giorni scorsi presso l’Università Statale del
capoluogo lombardo, alla presenza del ministro per le Politiche
agricole, Maurizio Martina, e di Salvatore
Veca, che ha coordinato con la Fondazione Feltrinelli il lavoro sulla
Carta, il quale ha spiegato “che un mondo senza fame sia
possibile” e che le questioni alla base della Carta siano
“questioni di giustizia globale: è un’utopia, ma realistica e
misurata”.
La Carta presenta un programma che dovrebbe
garantire diritto al cibo e all’energia con i temi relativi al:
rispetto della terra e del mare, della biodiversità, della ricerca e
dell’ innovazione, del riconoscimento del lavoro regolare e del ruolo
delle donne, della lotta al lavoro minorile nei campi. Azioni
demandate ai governi e azioni quotidiane anti spreco: comprare la
quantità di cibo necessaria per evitare di gettare l’eccesso,
insegnare anche ai bambini la raccolta differenziata.
la presentazione ufficiale della testo non sono mancate le
contestazioni, ma vogliamo credere nelle parole del ministro e che
queste diventino realtà. Eccole: “«I popoli, al pari degli
individui, possono quello che sanno». Con questa ispirazione, a
pochi giorni dall’apertura ufficiale di Expo, presentiamo oggi la
«Carta di Milano» l’atto d’impegno che farà da guida ai sei
mesi straordinari che abbiamo di fronte. Sentiamo forte la
responsabilità di animare un dibattito profondo sui contenuti
dirompenti che questa Esposizione ci propone. Perché «Nutrire il
pianeta, energia per la vita» è un titolo importante e la sfida
alimentare globale, con le sue contraddizioni e i suoi paradossi, è
la madre di tutte le questioni geopolitiche cruciali del nostro
tempo. E’ una sfida di equità e giustizia. Di sovranità.
ancora una volta, i fatti di queste ore nel Mediterraneo e in
Africa. La catastrofe umanitaria cui assistiamo quotidianamente ci
impone l’obbligo della verità; nessuno Stato, per grande e
potente che sia, sarà mai in grado di affrontare da solo un
fenomeno di portata epocale come quello delle odierne migrazioni.
E le cause di questi flussi
migratori affondano le proprie radici in Paesi sconvolti dal
micidiale connubio di povertà, violenze e guerre, dittature,
carestie e malattie. Una demografia esplosiva caratterizza l’Africa
sub sahariana le cui sofferenze spingono centinaia di migliaia di
giovani a lanciarsi in viaggi della speranza che presto si
trasformano in disperazione.
È allora sulla costruzione di
alternative possibili che bisogna investire tutte le nostre risorse
e il nostro impegno. Il 2015 è l’anno europeo per lo Sviluppo, ma
anche quello in cui le Nazioni Unite aggiornano gli Obiettivi del
Millennio con l’elaborazione dei Sustainable Development Goals. E’
nostro dovere mobilitarci perché questi atti si traducano in
decisioni praticabili e strumenti operativi da parte delle
istituzioni internazionali.
È questo il contesto nel quale,
ospitando Expo, promuoviamo la «Carta di Milano», non come
documento intergovernativo fra addetti ai lavori, ma come vero e
proprio strumento di cittadinanza globale. Per la prima volta nella
sua storia una Esposizione universale promuove un atto d’impegno
verso i governi, che tutti i cittadini potranno sottoscrivere
contribuendo alla definizione di precise responsabilità dei
singoli, delle imprese e delle associazioni.
Il fondamento della Carta è tanto
ambizioso quanto urgente: il diritto al cibo deve essere considerato
diritto umano fondamentale e occorre, oggi più che mai, una
mobilitazione diffusa per garantire l’equo accesso al cibo per
tutti. Gli impegni proposti altrettanto cruciali: lotta allo spreco
e alle perdite alimentari, difesa del suolo agricolo e della
biodiversità, tutela del reddito di contadini, allevatori e
pescatori, investimento in educazione alimentare e ambientale a
partire dall’infanzia, riconoscimento e valorizzazione, più di
quanto non sia stato fatto sino a qui, del contributo essenziale
delle donne nella produzione agricola e nella nutrizione.
E ancora: investire nella ricerca
e in tecnologie con un rapporto nuovo tra pubblico e privato,
favorire l’accesso all’energia pulita e lavorare per una sempre
più corretta gestione delle cruciali risorse idriche, promuovere il
riciclo e il riutilizzo, adottare azioni per la salvaguardia
dell’ecosistema marino, proteggere con legislazioni adeguate il
cibo da contraffazioni e frodi e contrastare il lavoro minorile e
irregolare ancora drammaticamente diffuso.
La Carta potrà essere
sottoscritta dal 1° Maggio e rimarrà un atto aperto che si
arricchirà ancora nei sei mesi espositivi per arrivare alla
consegna ufficiale del testo nell’ottobre prossimo, quando il
segretario generale dell’Onu farà tappa a Milano. Ci siamo mossi
nel solco di quanto detto da Papa Francesco quando, proprio in
occasione della prima tappa dell’Expo delle Idee, ha richiamato la
comunità internazionale a passare ora «dalle emergenze alle
priorità».
La sfida da vincere
sull’alimentazione così intesa può unire anche chi si è trovato
spesso su fronti opposti nello scacchiere internazionale: la
«diplomazia» di Expo offre opportunità inedite per lanciare nuove
alleanze in favore di progetti di sviluppo improntati alla
sostenibilità.
Continuando a guardare il futuro
dalle nostre coste, se ci poniamo la domanda su come riuscire a
sfamare miliardi di persone in modo sostenibile per la sopravvivenza
stessa della Terra, nella Carta troveremo indicazioni centrali,
articolate e certamente non esaustive, ma sicuramente coraggiose. In
questo lavoro ci hanno aiutato molto anche le riflessioni mai
scontate di una personalità straordinaria come Ermanno Olmi,
instancabile difensore della sacralità del cibo.
Interpretando anche così Expo
l’Italia può diventare protagonista nella sfida per la tutela del
pianeta, non solo per il destino che la geografia ci ha assegnato,
ma per una precisa scelta strategica, morale, culturale e politica.
* Ministro delle Politiche
agricole, alimentari e forestali con delega all’Expo”.
link di Repubblica per leggere il testo completo della Carta di
Milano:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/04/28/news/expo_la_carta_di_milano-113054303/