Quando le infezioni comuni sono scambiate per scabbia
L’Associazione
per i Diritti Umani ha rivolto alcune domande alla Dott.ssa Rosamaria
Vitale, chirurgo, psicologa, volontaria sulle navi di Mare Nostrum e
da anni collaboratrice di Medici Volontari Italiani. Si è presa cura
dei migranti siriani ed eritrei che hanno stanziato alla stazione
Centrale di Milano.
Ringraziamo
moltissimo la dottoressa per le precisazioni.
Qual
è la situazione attuale e quali gli interventi sanitari che avete
offerto ai migranti?
La
situazione dei migranti non è cambiata rispetto ad un anno fa: noi
abbiamo iniziato a lavorare con i siriani che, nella maggior parte
dei casi, hanno solo malattie da raffreddamento o scottature,
malattie comuni e ben curabili, nell’ottobre 2013.
Con
gli eritrei abbiamo attivato l’ambulatorio mobile a maggio
del 2014; andando direttamente sui Bastioni Di Porta Venezia. Essi
presentano molte patologie che riguardano la cute, per cui nei
primi mesi in cui mi sono occupata di loro ho dovuto molto spesso
accompagnarli al dipartimento di Dermatologia del Policlinico
dove venivano fatte tutte le analisi necessarie per distinguere tra i
casi di scabbia e i casi di impetigine. La scabbia è causata da un
acaro e l’impetigine da batteri di vari tipi.
Da
quali fattori sono causati queste malattie?
Le
infezioni cutanee, le impetigini, sono causate da molti
fattori. Innanzitutto dai faticosissimi viaggi che loro devono
compiere: Eritrea, Sudan, Libia, Italia. Già nei campi
profughi la situazione è terribile (pochissimo cibo, una scodella di
riso, una volta al giorno). Poi, già così debilitati,
affrontano il viaggio nel deserto, arrivano in Libia dove sono tenuti
in capannoni fatiscenti, ammucchiati uno accanto all’altro. Ed
infine il viaggio in mare, su battelli stracolmi dove devono rimanere
seduti nelle stessa posizione per giorni interi, immersi fino alla
vita nell’acqua salata. Ed anche dopo lo sbarco, non hanno né
abiti né biancheria con cui cambiarsi, portano gli stessi pantaloni
e magliette per mesi e mesi. Così nascono le infezioni .
La
scabbia, invece, è causata da un animaletto che si incunea
attraverso alcune zone precise del corpo (tra le dita delle mano,
nell’incavo delle ascelle, tra le dita dei piedi ). Si può vedere il
percorso dell’acaro sotto pelle.
Il
giorno precedente a quello in cui la ASL ha messo il suo presidio
medico alla stazione Centrale, avevo visto 49 eritrei: 3 di loro
avevano la scabbia, 35 l’impetigine e gli altri il mal di gola e
dolori vari. Dal rapporto rilasciato dalla Asl nel giorno
successivo emerge esattamente il contrario. Nello stesso giorno un
ragazzo si presentato al presidio medico della Asl dicendo :
“Ho la malaria”. Per quanto improbabile, dopo la visita medica ,
visto che comunque aveva la febbre, lo abbiamo lo inviato ad un
Pronto Soccorso, dove gli è stata diagnosticata una polmonite.
Purtroppo, però, sui giornali è stato scritto: sospetta
malaria.
E da lì sono partite tutte le fantasie sulle epidemie
incombenti di scabbia e malaria.
Come
si fa a diagnosticare la scabbia?
In
teoria si dovrebbero fare degli esami approfonditi, ma in pratica è
molto facile da diagnosticare perché ha dei sintomi e segni
ben precisi. Il prurito, le zone in cui si manifesta, ed i percorsi
dell’acaro. La scabbia non si prende stando vicino alla persona, ma
si contrae se si dorme nello stesso letto, se ci si scambiano i
vestiti, ci si siede sulla stesso sedile di stoffa.
importante isolare i 4 o 5 casi accertati e curarli senza infondere
la paura e condannare l’intero gruppo di migranti.
L’accoglienza
è stata spostata ora lateralmente alla Stazione Centrale, In
Piazza Duca d’Aosta 23. Da lì i migranti in arrivo saranno
smistati nei vari centri. Ora i posti letto nei dormitori sono
passati da 800 a 1500 e si spera che possano essere accolti tutti. In
questo modo è probabile che possano a quel punto usufruire anche dei
servizi igienici e delle docce, in modo da evitare il contagio anche
tra di loro.