La Grecia, l’Europa e noi: intervista a Margherita Dean, giornalista greca
per i Diritti Umani ha posto alcune domande alla giornalista
Margherita Dean, che vive e lavora ad Atene, per capire con lei cosa
sta accadendo in Grecia, dopo le lezioni di Alexis Tsipras, e quale
può essere l’apporto del nuovo governo per l’Europa e, quindi,
anche per l’Italia.
moltissimo Margherita Dean per la sua disponibilità.
Grecia ha attraversato una delle crisi più gravi degli ultimi
tempi: quali sono le conseguenze per la popolazione?
conseguenze sono state: l’impoverimento, con tagli agli stipendi e
alle pensioni, che sono arrivati fino al 40% sia nel settore privato
sia in quello pubblico. Al momento lo stipendio minimo garantito,
nel privato, è di 560 euro e il nuovo governo vorrebbe portarlo a
760 euro; inoltre, ci sono stati la deregulation dei contratti di
lavoro e l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni e questo ha
comportato l’allargamento della forbice tra ricchi e poveri. Nella
sola Atene i nuovi “senza casa” sono 30mila e gli altri hanno
dovuto mettere mano ai loro risparmi; è aumentata molto anche la
pressione fiscale e l’ultimo caso è stato quello della tassa sulla
prima casa (ENFIA) che ha considerato i valori catastali
dell’immobile quando, invece, quei valori non hanno più alcun
contatto con la realtà perchè, in alcuni casi, sono molto più
alti rispetto al valore reale. C’è stato, quindi, un ribaltamento
totale rispetto alla situazione pre-crisi.
disoccupazione ha toccato il 27% e ora tenderebbe a stabilizzrasi
sul 26% con gli under 256 che sono disoccupati in una percentuale di
65 su 100, senza contare i 300mila laureati che sono andati via
dalla Grecia, in cerca di fortuna all’estero.
stata davvero una piccola ripresa?
ripresa sulla carta, dovuta ai meccanismi di scrittura del bilancio.
La ripresa si è vista nel settore turistico, ma se ci sono quei
tassi di disoccupazione di cui abbiamo parlato prima, è improbabile
parlare di ripresa. Non bisogna dimenticare poi che, stando agli
accordi precedenti a quello dello scorso 20 febbraio 2015 con la
Troika, la Grecia avrebbe dovuto presentare un avanzo primario
determinato che strozza tutto il resto.
In Grecia, inoltre, non c’era una
base produttiva solida di partenza: è sempre stata un’economia
fatiscente, un po’ di servizio, e questa è una distorsione come lo
è anche quella dei cartelli che sembrerebbe che il nuovo governo
voglia mettere al palo.
modo Tsipras può far cambiare direzione alla Grecia e all’Europa?
nuovo governo sta andando una bozza di riforme strutturali, basate
sulla lotta all’evasione fiscale e alla corruzione (che a un’impresa
costa il 12%), sulla lotta ai cartelli e al contrabbando,
soprattutto di carbuti. Un’altra misura sarebbe quella di rendere
funzionale l’apparato pubblico e amministrativo. Infine, ma non meno
importante, c’è da ricostruire lo Stato sociale, ma sarà difficile
farlo senza i creditori. Gli intenti ci sono: per esempio, è nato
il Ministero della Ricostruzione Produttiva, con cui il governo
vorrebbe ripensare tutto il modello produttivo greco.
quanto riguarda l’Europa: la Grecia, all’inzio, era veramente sola.
Negli ultimi tempi c’è stata una timida apertura da parte, ad
esempio, di Francia e Italia, ma nessuno ha veramente ancora fiducia
nel governo greco.
me bisogna sperare nella Commissione europea perchè Juncker,
conservatore e profondamemte europeista, ha ammesso l’errore nella
gestione della crisi greca. Ha, infatti, affermato: “Abbiamo
lasciato fare la Troika” che è un organismo non istituzionale
che, però, ha fatto politica, attuando imposizioni alla Grecia,
senza un controllo. C’è anche una bella immagine che vorrei
ricordare: la prima volta che Tsipras ha incontrato Juncker a
Bruxelles, Juncker lo ha preso per mano…
tutti si stanno rendendo conto che se non si tratta con Tsipras, si
finirà per trattare con Marine Le Pen.
sono i motivi dell’alleanza con gli indipendenti greci e l’apertura
verso Anel?
erano già preparati a questo: in campagna pre-elettorale gli
indipendenti hanno fatto addirittura uno spot pubblicitario con un
trenino in cui il conducente era il piccolo Alexis, ma il capo degli
Anel sarebbe stato quello che lo avrebbe supportato.
un partito di destra, ultranazionalista, ma il punto di contatto è
la retorica, l’ideologia contro l’austerità (e lì si possono
incontrare tutti).
sinistra, Tsipras non trova nessuno perchè il Partito comunista ha
commentato la riunione con l’eurogruppo allo stesso modo di Alba
dorata, quindi c’è una chiusura totale.
questa situazione il capo degli indipendenti ha ottenuto il
Ministero della Difesa che è un ministero abbastanza isolato: è
vero che c’è anche la Nato, ma il Ministro degli Esteri è appena
stato in Russia e in Cina. Questo dimostra che la Grecia si sta
muovendo e non dialoga solo con il resto dell’Europa. La posizione
geopolitica della Grecia è importante (vedi Libia, Ucraina…) e
questo dovrebbe far riflettere.