Volevo essere color cioccolato: il teatro parla di discriminazione
Alessia Lucconi
Anche quest’anno, lo Spazio Teatro NO’HMA Teresa Pomodoro per il ciclo “L’acqua, la terra e le relazioni tra gli uomini”, ci ha regalato un invito a teatro davvero speciale: il 17 e 18 giugno è infatti andato in scena il monologo di Giulia Calligaro “Volevo essere color cioccolato“, con Valentina Picello nel ruolo di attrice protagonista, per la regia Charlie Owens.
Una Indio con la pelle bianca e i capelli rossi che si scontra con la discriminazione dei suoi simili, in un contesto dove la conversione delle coltivazioni per la produzione di foglie di coca porta a violenze e scontri in seno al suo villaggio.
La fuga dalle sue origini le farà intraprendere un percorso in cui crescita interiore, realizzazione negli studi e conoscenza dell’amore, la aiuterà a ritrovarsi e a regalare una speranza alla sua gente.
L’opera, che se focalizzata solo sulla figura della protagonista e sui musicisti ne guadagnerebbe molto, nasce dal reportage giornalistico di Giulia Calligaro sulla situazione attuale del Perù e sulla ripresa della coltivazione del cacao, che sta riqualificando questa terra e la sta allontanando sempre più dall’immagine di paese legato al narcotraffico.
Anche se con qualche momento di incertezza l’attrice giuda lo spettatore con la passione di chi ama recitare e lo conduce in un luogo di solitudine e natura, intriso di dispiaceri e coraggio, di sventure e salvezze e dalla storia emergono evidenti l’importanza della determinazione e la saggezza, elementi indispensabili per non soccombere alle difficoltà della vita; in particolar modo l’autrice esprime le sue riflessioni con frasi d’impatto che emotivamente restano impresse per la loro profonda verità.
E’ da lodare anche la gratuità dell’evento, che anche questa volta ha reso l’esperienza del teatro alla portata di tutti.