Basta alle morti in mare, migrare è un diritto
13 agosto dalle 18,30 alle 19,30, come tutti i giovedì a Milano, il
gruppo “Nuovi desaparecidos”, con altre associazioni, si è
riunito Piazza della Scala per dire “basta
alle morti in mare,
che
migrare è un diritto, che la politica deve liberare le frontiere e
che l’umanità è una sola”.
“Dimensioni diverse” ci ha inviato il testo seguente:
uno scandalo … è colpa dei migranti?
i giornali, ascoltare le dichiarazioni, i dibattiti … tutto è
ridotto a numeri, ad una questione economica: la crisi, il lavoro, la
casa, …
Nessuno o quasi spiega le responsabilità delle
politiche economiche e di dominio che hanno gli Stati e le
multinazionali nell’aver depredato e nel depredare le ricchezze
naturali, nell’aver pagato e nel pagare despoti, regimi e inscenato
guerre per avere il potere.
colpa dei migranti?
o quasi parla di responsabilità di una esistenza fondata
sull’esasperato consumismo che brucia milioni di tonnellate di
rifiuti e che oggi ancora il governo italiano decide di costruire
altri 12 inceneritori (che oltre a bruciare risorse genera danni
all’ambiente e alla salute) ponendo un limite alla raccolta
differenziata che oltre a recuperare ricchezza genera maggiore
occupazione.
colpa dei migranti?
o quasi dice che la disoccupazione sta crescendo in tutta Europa
(oltre 28 milioni i disoccupati) e che continuerà a crescere poiché
le nuove tecnologie, l’automazione, non solo assorbono lavoro ma
sviluppano una produzione sempre più elevata.
colpa dei migranti?
a quasi lamenta e denuncia l’enorme, l’assurda e profondamente
ingiusta, disparità tra i possessori di ricchezza: Credit Suisse
Group il 50 per cento della ricchezza
è posseduto
dall’un per cento della popolazione mondiale.
colpa dei migranti?
o quasi accusa la speculazione finanziaria che per 2 punti di tasso
di una moneta “brucia” sui mercati quasi 300 miliardi.
Mentre paesi indebitati per le politiche di “aggiustamenti
strutturali”, fanno morite di fame milioni di persone
colpa dei migranti?
o quasi denuncia le speculazioni abitative: decine di migliaia sono
gli appartamenti sfitti della proprietà privata, ma anche pubblica,
mentre la lista dei richiedenti casa rimane insoddisfatta e i più
disgraziati subiscono la violenza degli sfratti. … mentre in Italia
si spendono ancora quasi 30 miliardi di euro ogni anno per i suoi
armamenti.
colpa dei migranti?
o quasi denuncia: le Nazioni Unite hanno chiesto ai paesi ricchi di
stanziare lo 0,7% del Prodotto Interno Lordo in finanziamenti per lo
sviluppo del terzo mondo. Il Governo italiano ha stanziato soltanto
lo 0,16%.
colpa dei migranti?
del presidio, è stato letto uno scritto di Antonio Gramsci del 1917:
Gli indifferenti
gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi
vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.
L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è
vita. Perciò odio gli indifferenti.
è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente
nella storia. Opera passivamente, ma opera.
la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che
sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la
materia bruta che strozza l’intelligenza.
che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la
massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le
leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere
uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da
alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa
ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità
a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un
enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale
rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi
sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno
o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se
avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò
che è successo?
gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro
piagnisteo da eterni innocenti.
conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli
ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e
specialmente di ciò che non ha fatto.
sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia
pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare
l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E
in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che
succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente
opera dei cittadini.
c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i
pochi si sacrificano, si svenano.
sono partigiano.
odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Antonio
Gramsci – Indifferenti 11 febbraio 1917