Incontri con gli autori: scuole SUPERIORI e UNIVERSITA’
per i Diritti Umani
di incontri con gli autori
scuole SUPERIORI e UNIVERSITA’
consegnate anche schede didattiche di approfondimento con spunti di
riflessione.
1: Focus PALESTINA
dell’ultimo libro di Adania Shibli, scrittrice palestinese che vive
tra Londra e Ramallah.
e che collabora con importanti istituzioni culturali palestinesi come
al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di
Ramallah.
visione e analisi del film Five
broken cameras.
LIBRO:
segni di quiete” raccoglie i più bei racconti di Adania Shibli,
la giovane scrittrice palestinese il cui primo romanzo, “Sensi”
(Argo 2007), è già noto al pubblico italiano. Calando l’asciutta
enunciazione di minuti fatti quotidiani in un’atmosfera oscillante
tra stupore e sgomento, Adania Shibli consegna al lettore un mondo
drammaticamente incomprensibile. Da “Senza rami” a
“Necrologio di un bravo professore del quartiere armeno” a
“Pallidi segni di quiete”, che dà il titolo alla raccolta,
è un incessante succedersi di finestre che si spalancano su un
universo bello e terribile, fissato da occhi inermi e spietati.
FILM:
particolarità di questo documentario risiede nell’equilibrio tra
i momenti
familiari
e intimi
(come quando il vecchio padre di Emad tenta di arrampicarsi e
bloccare
la jeep
israeliana che stava
portando il
figlio in
prigione o quando il piccolo Gibreel bacia i manifesti funebri
chiedendo al padre il significato della morte), tra gli abitanti del
villaggio ognuno con le proprie speranze e convinzioni
(su tutti Phil e Ameed) e
la
cronistoria
dei
cambiamenti
nel
villaggio (dalla costruzione del muro di separazione e di nuovi
insediamenti illegali, alla raccolta delle olive a cui spesso
partecipano anche gli internazionali per proteggere i contadini
palestinesi, alla politica internazionale) e fare un
film intimo
ed personale
è stato il modo
per farlo
sentire
nuovo ed
autentico.
di riflessione: L’assedio/il
muro dell’apartheid/La resistenza creativa e non violenta
2: EGITTO
“I ragazzi di Piazza Tahrir”
il libro di Azzurra Meringolo “i ragazzi di Piazza Tahrir”,
ricercatrice di Relazioni Internazionali all’università Roma3; un
libro che ci fa respirare il clima e le dinamiche interne alla
società egiziana pre-25 gennaio e che spiega come dice Ala al Aswani
che “la rivoluzione è uno stato mentale, una scelta di vita: è
uno stato d’animo che si decide di abbracciare o meno e quando lo
abbracci è per sempre”.
LIBRO:
libro racconta il clima pre-rivoluzione a cui come ha scritto
l’autrice “mancava
solo la scintilla finale: il conto alla rovescia era iniziato da
anni”
e un Occidente che non ha saputo coglierne i segni credendo (o
fingendo di credere) alle menzogne del raìs secondo cui l’unica
rivoluzione possibile sarebbe stata quella islamica.
esaminata in particolare la sfera virtuale intesa come luogo di
libertà che riesce a influenzare le dinamiche interne alla società
egiziana grazie ai blogger che, protetti dall’anonimato, affrontano
argomenti tabù e riformulano la posizione dell’Islam nella sfera
pubblica realizzando una rivoluzione culturale
in
cui uomini e donne iniziano a incrociarsi negli “interstizi
virtuali”. Ma la sfera virtuale diventa anche paradigma di uno
scollamento tra regime e popolo, considerato suddito e non cittadino,
come dimostra la descrizione che Gamal Mubarak fa degli internauti
come di “amebe
bloccate davanti al loro schermo che non sarebbero usciti dalle
stanze in cui erano rintanati”;
quando il regime ne prende coscienza l’unica mossa è quella di
oscurare Internet. Mossa tardiva e inutile perché come ha
sottolineato Maher, uno dei leader del “Movimento 6 aprile” “la
rivoluzione dei gelsomini aveva ormai creato una reazione a catena
tra i cibernauti egiziani”
arrivando a prospettare “un
nuovo
panarabismo
virtuale”.
CANZONI:
Le canzoni nel mondo arabo contemporaneo sono una forma d’arte e di contestazione al punto da essere state definite da Omar Barghouti “Intifada delle parole”: ci faremo così guidare dai testi di 3 famose canzoni per esplorare la colonna sonora della rivoluzione egiziana.
di riflessione:
I temi di attualità (la rivoluzione), l’Arte come forme di protesta,
l’analisi dei testi delle canzoni, le aspettative dei giovani.
3: IMMIGRAZIONE : Storia recente del Maghreb e come risponde
l’Occidente ai fenomeni migratori
della graphic novel “Se
ti chiami Mohammed” di Jerome Ruillier e visione e analisi del
cortometraggio “C’est dimanche!” di Samir Guesmi.
GRAPHIC NOVEL:
“Quando
entri alla Renault, guardano come ti chiami. Se ti chiami Mohamed, ti
mandano in catena di montaggio. Mohamed o Khémais, eh, è la stessa
cosa!”Per l’illustratore Jérôme Ruillier l’immigrato della
nostra epoca è come un disabile. La sua vita è condizionata
dall’impossibilità di essere come gli altri, la maggioranza, e
dalle barriere create dalle differenze di cui è portatore. La
diversità diventa così un handicap e rende difficile la convivenza
con la comunità di appartenenza.
CORTOMETRAGGIO:
Ibrahim vive con il padre in
Francia. I suoi voti a scuola sono un disastro e quando un giorno i
professori gli consegnano una nota da far firmare al genitore,
Ibrahim, incapace di comunicare con il padre severo, gli fa credere
che la nota sia un diploma. La notizia scatena la gioia del genitore.
di riflessione: Storia
recente dei Paesi maghrebini/i cambiamenti sociali/ l’impatto
sull’Occidente.
giuridiche: immigrato/rifugiato/clandestino
4: focus SIRIA
del saggio: “La felicità araba” di Shady Hamadi il
caso siriano incarna tutte le paure di un cambiamento perché un
mutamento in Siria cambierebbe tutto il Medio Oriente, è la base per
costruire un modello di cittadinanza universale ed eliminare la crisi
dello stato nel mondo arabo.
del romanzo “Il silenzio e il tumulto” di Nihad Serees
e analisi del documentario: Young Syrian lenses
ROMANZO:
caldo torrido di un polveroso paese mediorientale dominato dalla
dittatura, Fathi Shin, un famoso scrittore accusato di
antipatriottismo ed al quale è stato imposto il divieto di
pubblicare nuovi libri, vive una giornata di assurdità kafkiana.
Mentre una folla esaltata, scomposta e incontrollabile si riversa in
città per volere del leader, nel giorno dei festeggiamenti dei
vent’anni dalla salita al potere, Fathi cerca di sfuggire al tumulto
per trovare il silenzio – quiete e calma – e far visita alla madre e
alla sua amante, ma appena varca la soglia del suo appartamento
iniziano i guai… “Il silenzio e il tumulto” è un romanzo
sulla vita sotto e durante la dittatura: è l’affresco vivido di un
popolo dominato dalla paura. Una storia urgente da raccontare,
sensuale, capace di far sorridere anche in un periodo dominato dalla
violenza, un atto di coraggio di uno scrittore siriano.
DOCUMENTARIO:
Syrian Lenses”
è un progetto totalmente indipendente e volontario – patrocinato
da Amnesty Italia – dei filmmaker marchigiani Ruben Lagattolla e
Filippo Biagianti. Ruben e Filppo riescono nel maggio 2014 ad entrare
in Siria e a documentare la rischiosissima attività dei ragazzi che
lavorano come fotografi e media activist ad Aleppo, sotto assedio da
anni, e a testimoniare i tragici episodi che occorrono sotto il
regime di Bashar al Assad.
di riflessione: la guerra
in Siria/ l’immigrazione anche in Italia/il ruolo della musica come
protesta/l’ironia anche in condizioni difficili
5: ALGERIA
“Marsiglia Algeri viaggio
al chiaro di luna”
del libro “Marsiglia Algeri viaggio al chiaro di luna” di e
del documentario “Oueine Algerie?” di Lemnaouer Ahmine. Alla
presenza del regista.
LIBRO:
la “Bianca”, una città avvolta in una luce di struggente
bellezza, ancora chiusa nella paura del terrorismo e nell’orgoglio
della guerra d’Indipendenza, perennemente in bilico tra l’anima
autoctona – con le donne quasi tutte velate e truccatissime – e
la tentazione francese, con l’intellighentia
algerina espatriata in Francia, i giovani che vanno a Parigi
per vestirsi e il Paese che coltiva un buon francese, parlandolo
quasi più dell’arabo.
terzo libro della collana REvolution
di Albeggi
Edizioni, Marsiglia-Algeri,
viaggio al chiaro di luna(364
pagg., 16 euro, ISBN 9788898795062),racconta un Paese affascinante e
criptico: l’Algeria. La firma è quella della giornalista Ilaria
Guidantoni, che ha già
pubblicato per Albeggi Edizioni sulla transizione tunisina e si
cimenta nuovamente col Mediterraneo,
verso cui nutre una grande passione. Il viaggio si sviluppa
ascoltando le voci di femministe, intellettuali, artisti e
imprenditori; osservando il dialogo interculturale e interreligioso;
esaminando le opportunità di sviluppo sotto il profilo politico,
economico, di cooperazione, del turismo.
questo viaggio l’autrice prova a immaginare il futuro dell’Algeria
se essa saprà riconquistare l’anima mediterranea, diventando un
punto di riferimento a livello internazionale in materia di politica
energetica, lotta al terrorismo nel Nord
Africa e valorizzazione
delle minoranze linguistiche.
DOCUMENTARIO:
che vive in Italia da quasi vent’anni, fa un bilancio della sua
vita e traccia con grande libertà d’espressione la storia della
sua famiglia, che è uno spaccato di ciò che è stato e di ciò che
è diventato il suo Paese d’origine, l’Algeria. “Perché,
dice, io ho due case, ma la radice è una sola”.
Un racconto molto personale che intreccia ricordi e ritratti
familiari con la storia dell’ Algeria nell’anno della
celebrazione dei 50 anni dell’Indipendenza.
di riflessione: terrorismo:
le radici/i pregiudizi/cosa accade nel mondo
Alessandra Montesanto, Vicepresidente dell’Associazione per i Diritti
Umani, alla presenza di autori ed esperti di materia.
alunni possono realizzare un loro lavoro sulle tematiche proposte: un
video, un reportage fotografico, un contributo scritto che:
pubblicato su www.peridirittiumani.com
presentato durante l’incontro con gli autori
di 4 euro per alunno partecipante
spese di viaggio per i relatori
incontri potranno svolgersi al mattino oppure al pomeriggio, in base
alle esigenze scolastiche. Si terranno direttamente nelle scuole,
anche a classi accorpate.
ulteriori informazioni e prenotazioni, scrivere a:
peridirittiumani@gmail.com