I rifugiati in cammino abbattono il “Muro di Dublino”. Il commento del Centro Astalli
colonna di bambini, donne e uomini nel cuore dell’Europa sono quel
canale umano che con caparbietà i siriani hanno costruito per
sopperire alla mancanza di canali umanitari. La forza di questa gente
dà a tutti noi una lezione di civiltà”. Così P. Camillo
Ripamonti,
presidente Centro Astalli, commenta la decisione di Austria e
Germania di aprire le frontiere e accogliere i migranti in cammino
dall’Ungheria.
Oggi assistiamo alla caduta del
cosiddetto”muro
di Dublino”,
grazie alla volontà e alla determinazione di un popolo in cammino
per ottenere quanto viene chiesto incessantemente da anni a un’Europa
sorda: pace e libertà.
L’Europa centrale in queste ore sta
vivendo la medesima situazione che da anni ormai Italia, Spagna e
Grecia si trovano ad affrontare riguardo agli arrivi di migranti
forzati da paesi come Eritrea, Somalia, Nigeria dove conflitti
atroci, terrorismo e persecuzioni, troppo spesso trascurati dal
racconto mediatico, costringono le persone alla fuga.
Il
Centro Astalli esorta le istituzioni nazionali ed europee a rendere
strutturali e attivi sul lungo periodo canali
umanitari sicuri.
Chiede
inoltre la sospensione
definitiva della Convenzione di Dublino e
l’istituzione al suo posto di meccanismi
di quote permanenti per un’equa distribuzione dei rifugiati tra tutti
gli Stati membri e visti
umanitari europei.
Invita
inoltre la società civile a trasformare l’emotività e la
commozione di questi giorni in atteggiamenti costrutti e fattivi
per un’accoglienza
nei territori che sia dignitosa e rispettosa dei diritti dei
rifugiati.