#Nonmelaspaccigiusta: la campagna sulle droghe non è finita
campagna #Nonmelaspaccigiusta organizzata da Coalizione Italiana
Libertà e Diritti civili (CILD) e da altre associazioni, come
Antigone,sul tema delle droghe.
pubblichiamo una dichiarazione di Patrizio Gonnella – Presidente
dell’Associazione Antigone – che ha rilasciato all’Associazione per i
Diritti umani. Lo ringraziamo molto.
Nel mese di aprile 2016 le Nazioni Unite
dedicheranno una sessione speciale dell’assemblea generale al tema
delle droghe (Ungass). È l’occasione per mettere definitivamente
in soffitta la war on drugs.
Il nostro messaggio alle istituzioni
Le droghe sono un fenomeno complesso che riguarda milioni
di persone solo in Italia.
È necessaria una
risposta di tipo multi-disciplinare: sociale, culturale, medica.
Non si può delegare tutto alla giustizia criminale e
all’incarcerazione di massa.
L’Italia è stata in prima linea nella guerra alle droghe con
una legislazione ideologica, punitiva, repressiva. La legge
Fini-Giovanardi, in parte abrogata dalla Corte Costituzionale, va del
tutto superata. Essa si fondava sulla logica della proibizione
assoluta, della repressione, della carcerazione diffusa.
Ci vuole un cambio di paradigma puntando su altre parole chiave,
ovvero prevenzione, riduzione del danno, decriminalizzazione,
depenalizzazione e legalizzazione.
Il Governo italiano non ha ancora fatto sapere quale sarà
la sua posizione in attesa di Ungass 2016 e quando convocherà la
conferenza nazionale sulle droghe.
Noi chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri di dare un
segnale di cambiamento nella direzione del superamento della war on
drugs e di spingere l’intera Unione Europea in questa direzione.
Gli chiediamo anche di annunciare la data della conferenza
nazionale sulle droghe, indispensabile per un dibattito pubblico su
un tema tanto cruciale.
http://nonmelaspaccigiusta.it/legale/
l’allora presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, dichiarò
quella che è conosciuta globalmente come la “war on drugs”.
Davanti al congresso Nixon disse che il consumo di droga aveva
assunto la dimensione di una emergenza nazionale e chiese a Capitol
Hill uno stanziamento iniziale di 84 milioni di dollari per assumere
misure di emergenza. Dopo 40 anni e miliardi di dollari spesi per
combatterla nelle strade nei tribunali e con incarcerazioni di massa,
la guerra alla droga è persa. Molti stati se ne sono accorti e
iniziano a cambiare le proprio politiche. Anche le Nazioni Unite lo
hanno capito e per la primavera del 2016 hanno convocato una sessione
speciale dell’Assemblea Generale su questo tema. Sarà l’occasione
per un cambiamento profondo a livello globale e sarà un’occasione
senza precedenti anche per l’Italia per far sentire una nuova voce
e avere peso in queste scelte. Per favorire questo cambiamento è
però necessaria un’opinione informata. Cosa hanno comportato le
politiche proibizioniste e repressive in Italia? Quanti sanno che dal
2006 al 2014 circa 250.000 persone sono entrate in carcere, per una
spesa per lo Stato di oltre 1 miliardo di euro l’anno, senza
contare i soldi spesi per forze dell’ordine e tribunali. E quanti
sanno che se la cannabis fosse legale l’Italia guadagnerebbe tra i
7 e i 13 miliardi di euro ogni biennio grazie alla tassazione. Quanti
conoscono i reali effetti delle droghe
(cannabis-cocaina-anfetamine-ecc.) e quanti il confronto tra cannabis
e alcool, due sostanze psicoattive, una illegale e l’altra no? E
ancora, in quanti sanno quali sono le sanzioni previste per l’uso
personale, se l’uso di gruppo è ammesso o punito, cosa accade se
si viene fermati mentre si è alla guida dopo aver utilizzato
sostanze? Con #NonMeLaSpacciGiusta la Coalizione Italiana Libertà e
Diritti civili (CILD) punta proprio a questo: ad informare per
favorire un dibattito non ideologico, aperto ai dati e alla voci di
tutti. Il progetto si avvale della competenza di ONG, medici,
avvocati, giornalisti scientifici e propone un sito con numerosi
materiali per fornire una base di conoscenza che informi il dibattito
politico e mediatico. Le droghe non sono da trattare tutte allo
stesso modo: in maniera disinformata, ideologica e approssimativa. Le
droghe sono una diversa dall’altra. È necessario informare
correttamente circa i rischi dell’uso e dell’abuso. Il tema
riguarda la salute psico-fisica delle persone, i loro stili di vita,
la libertà di scelta, l’educazione. Considerarla solo di rilevanza
giudiziaria significa fare un favore immenso alle mafie e a chi è
capace di guadagnare ingenti somme di denaro dal mercato nero. I
nostri ragazzi vanno educati, sostenuti, protetti, informati. Non
serve perseguitarli e incarcerarli. Il cambiamento inizia da
un’opinione informata. Contro chi non ce la spaccia giusta.