Terrore albino
uomini con indosso il balaclava entrarono nella mia casa e mi
attaccarono con un macete. Ho cercato di reagire ma fui sopraffatto.
Mi misero una stoffa intorno al capo e un’altra in bocca per non
farmi urlare. Scapparono via con un pezzo di carne preso dalla mia
testa.”
Queste sono le parole pronunciate da Mohammed Said, ragazzo albino di 35 anni che vive in Tanzania, nella città di Mkuranga. L’evento in questione è avvenuto lo scorso 21 ottobre.
L’incubo vissuto da Mohammed è il tormento di un tanzaniano su venti.
L’albinismo è una malattia ereditaria consistente nella depigmentazione parziale o totale della pelle che comporta conseguenze alla vista e alla pelle stessa.
In alcuni paesi africani (Guinea, Tanzania, Costa D’Avorio, Burundi) l’incidenza di questa malattia è molto alta nella popolazione e gli albini in questione diventano oggetto di discriminazione e violenza.
L’ignoranza velata della popolazione africana ha portato alla creazione di credenze e superstizioni intorno alle persone albine che sono diventate oggetto di racket e scambi di denaro; le atrocità subite dalla persone affette da albinismo sono enormi. Attaccati in casa o per le strade, vengono mutilati e talvolta uccisi, perché il loro sangue e le parti del corpo sono usati per creare amuleti e talismani capaci, secondo alcuni, di portare fortuna negli affari e negli affetti.
A sostegno e difesa di queste persone Peter Ash ha fondato in Tanzania una Ong a supporto degli albini, con lo scopo di educare le persone locali organizzando corsi e incontri per avvicinare i diffidenti alla malattia. Under the same sun offre protezione e supporto e intercede con governi e istituzioni per la difesa delle persone affette da albinismo.
Il problema principale di queste discriminazioni sta nel fatto che i veri protagonisti di questo racket sono gli stessi politici che dovrebbero ostacolarlo e questo è dimostrato dal fatto che le violenze aumentano nei cicli elettorali : “I governi – riferisce Ash – inizialmente hanno fatto finta di niente, poi, dopo sei anni di battaglie, hanno strappato qualche promessa rimasta ancora inattuata. In Guinea, Tanzania, Costa D’Avorio, Burundi e Suriname la percentuale degli attacchi aumenta in concomitanza alle elezioni politiche, tanto che in questo periodo le persone affette d’albinismo restano segregate in casa più del solito per evitare gli attacchi degli stregoni. Un altro problema è che questa credenza è davvero molto radicata. In alcuni villaggi, per esempio, si crede che gli albini non muoiano, ma spariscano, si dissolvano nel nulla.”
In questi ultimi anni, però, sono stati fatti due passi avanti molto importanti: è stata annunciata la giornata mondiale degli albini il 13 giugno, giorno in cui nello scorso 2013 è stata adottata all’unanimità la prima risoluzione che includeva sanzioni severe per gli stregoni e chiedeva ai paesi membri dell’Onu di proteggere i diritti umani degli albini. Anche Papa Francesco ha mostrato la sua vicinanza a questo problema abbracciando, per la prima volta nella storia della chiesa, un bambino affetto da albinismo.
“I have a dream that one day people with albinism will take their rightful place throughout every level of society, and that the days of discrimination against persons with albinism will be a faint memory – EVERYWHERE!” – Peter Ash, Founder & CEO Under the same sun.