Giornata internazionale di solidarietà con Kobane
La
città kurdo-siriana è ancora in pericolo – gravi accuse alla
Turchia
A un anno dai sanguinosi scontri con le milizie
dello “Stato Islamico” terminati con la cacciatia delle
milizie estremiste, gli abitanti della città kurdo-siriana di Kobane
sono tuttora in pericolo. In occasione della Giornata internazionale
di solidarietà con Kobane (1 novembre) l’Associazione per i Popoli
Minacciati (APM) accusa la Turchia di sparare alle postazioni di
difesa kurde oltre frontiera. Un anno fa, Ankara era accusata di
sostenere o, se non altro, tollerare gli estremisti dell’IS; ora il
governo turco è andato oltre e attacca con il proprio esercito le
postazioni kurde nella speranza di indebolire l’autodifesa kurda e di
assumere direttamente il controllo sulle zone d’insediamento dei
Kurdi. Le autorità turche inoltre stanno bloccando alla frontiera
gli aiuti alimentari, l’acqua potabile e i farmaci inviati ai circa
150.000 civili che hanno deciso di tornare nella propria casa a
Kobane.
Nonostante l’IS sia stato cacciato da Kobane, le sue
milizie potrebbero farvi ritorno se la resistenza kurda dovesse
allentare la presa. Nella battaglia per Kobane hanno perso la vita
tra 1.000 e 1.5000 combattenti kurde e kurdi e circa altri 500 civili
turchi. Altri 5.000 sono rimasti feriti e sono stati medicati in
ospedali d’emergenza improvvisati o nei vicini comuni kurdi in
Turchia. Le autorità turche hanno ripetutamente negato i trattamenti
medici in Turchia e spesso i combattenti kurdi feriti hanno dovuto
aspettare giorni interi al valico di frontiera prima di poter entrare
in Turchia ed essere medicati. Durante la battaglia di Kobane i circa
400.000 abitanti della città e dei dintorni erano quasi tutti
fuggiti. Nonostante le attuali condizioni catastrofiche, circa 1.000
persone lasciano ogni settimana i campi profughi nel sud della
Turchia per tornare a casa propria. Molti altri hanno invece
continuato la loro fuga in Europa e non hanno per ora alcuna
possibilità di poter tornare a casa. La città di Kobane è per
l’80% distrutta e negli unici due ospedali rimasti aperti, uno civile
e l’altro militare, manca praticamente tutto. Attualmente il valico
di frontiera dalla Turchia verso Kobane è aperto solo due volte in
settimana e solamente per chi è disposto a tornare a Kobane.
La
Giornata internazionale di solidarietà con Kobane è stata celebrata
la prima volta l’1 novembre 2014 dai Kurdi in esilio e dai loro amici
in Europa, America, Africa e Australia per sostenere almeno
moralmente le cittadine e i cittadini di Kobane. Le milizie dell’IS
avevano tentato la conquista della città kurda già alla fine del
2013 ma erano stati bloccati dalle unità di difesa popolari (YPG)
kurde. A metà settembre 2024 l’IS aveva allora avviato una massiccia
offensiva contro la città. Dopo mesi di sanguinosi scontri strada
per strada e casa per casa, le unità kurde hanno ottenuto armi e il
sostegno aereo degli USA. Il governo turco ha invece continuato a
negare ogni forma di aiuto ai combattenti assediati e solo in seguito
alle pesanti pressioni internazionali agli inizi di novembre ha
permesso a 150 peshmerga kurdo-iracheni di raggiungere Kobane per
sostenere i combattenti kurdi con armamenti pesanti.
Vedi
anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150916it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150828it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150806it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150730it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150727it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150624it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150611it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150609it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150522it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150320it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150128it.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurtur-it.html
in
www: http://it.wikipedia.org/wiki/Yazidi
| http://it.wikipedia.org/wiki/Kurdistan