Immigrati, brava gente
si apre sull’interno di un’abitazione di una famiglia napoletana:
padre, madre, due figli (un maschio e una femmina) e una suocera.
fa il meccanico, la moglie è una casalinga, la figlia studia ed è
impegnata nel sociale e il figlio, grande e grosso, ha come massima
aspirazione quella di partecipare a “Il grande fratello”: una
famiglia, comune, di persone semplici. La loro routine viene
squarciata nel momento in cui entra, nel salotto di casa, un
immigrato: un ragazzo straniero, stanco, malato per il lungo viaggio
e la mancanza di assistenza che fa letteralmente irruzione in casa
Croccolo . E’ il perturbante, è colui che fomenterà le paure e
metterà in crisi le certezze.
tratta della commedia intitolata Immigrati,
brava gente scritta e
diretta da Bernardino De Bernardinis: due atti in cui si ride molto e
poi si riflette.
intreccio classico, ben costruito: un furto a casa di una signora
appariscente porta alcuni membri della famiglia a sospettare di quel
ragazzo africano, Omar, a cui con il tempo, si sono tutti
affezionati, ma la verità non è mai in ciò che appare. Bisogna
scavare e andare oltre la superficie per capire come sono andate
davvero le cose e, allora, ecco che alcuni affetti si sgretolano e
altri vengono riconfermati, la fiducia passa il testimone e un padre
accoglie un figlio in più.
gli argomenti trattati da questo testo: quello delle migrazioni –
di grande attualità – a cui fa riferimento anche il titolo stesso
che allude al periodo in cui eravamo noi a emigrare in cerca di
lavoro e di un futuro migliore, un periodo da tanti dimenticato; il
valore della solidarietà, messo in scena sempre prima dalle donne,
portatrici di vita e poi dagli uomini; la generosità di chi accoglie
e la gratitudine di chi è accudito. E anche una critica ai
mass-media che lanciano notizie allarmanti o propongono trasmissioni
che, abbassando il livello culturale, finiscono per condizionare
anche opinioni e comportamenti.
brava gente – in cartellone
al Teatro Martinitt di Milano fino al 22 novembre – diverte ed
emoziona ed è adatto, in particolare, per i ragazzi che si
affacciano su una società complessa e contradittoria e che devono
imparare a rovesciare gli stereotipi.