Déjà vu: un commento sui dati degli sgomberi dei ROM diffusi dal Comune di Milano
“I numeri sono eclatanti” spesso si dice di un
atleta che ha fatto delle prestazioni notevoli in un certo periodo di
tempo. La Repubblical’ha invece utilizzato ieri, sabato 7 novembre,
per informare della performance del Comune di Milano, che ha eseguito
“1284 allontanamenti
di nomadi” dal 2013 a oggi, circa
1,3 al giorno.
La cosa strana è che a Milano nel 2013 c’erano
circa tremila cittadini rom e sinti e tremila ce ne sono anche oggi,
tra cittadini italiani e non, regolari e non. Per la stragrande
maggior parte in condizioni precarie. Dunque, non un grande
risultato? Dipende.
La cosiddetta integrazione, che fa da
paravento all’intera operazione, non c’è stata.
La muscolarità
(ad altre latitudini politiche si parla di celodurismo) e la difesa
della cosiddetta legalità, sì.
La polverizzazione dei gruppi e
delle famiglie, anche.
Effettivamente (oltre all’effetto reale
degli sgomberi: le case e i ripari sfasciati, la roba perduta, i
bambini piangenti, le scarpe sparse), quello che infastidisce di più
è la retorica buonista dell’inclusione sociale o del superamento
della discriminazione. Tanto per cominciare sgomberiamone
parecchi al giorno e molte più volte.
Se poi alcuni sono in campi
autorizzati, come quello di Via Idro, chiudiamoli e offriamogli un’
“alternativa abitativa provvisoria”.
Peccato che il
campo di Via Idro dal 1989 in avanti è stato concesso in uso a tempo
indeterminato a un tot di nuclei familiari, che infatti ci
risiedono.
Come se agli abitanti di una casa popolare
degradata si dicesse di lasciarla, perché verrà abbattuta, e di
andare a stare in un dormitorio, più o meno dignitoso, per tre o sei
mesi.
Il Naga non è a favore del mantenimento dei campi, a
prescindere, ma è fermamente contrario agli sgomberi forzati. I
progetti interculturali si fanno insieme ai soggetti interessati
oppure non esistono.
Afferma Pietro Massarotto, presidente del
Naga: “Il quinquennio della giunta attuale era per noi
cominciato con una causa nei confronti di Lega Nord e PDL per i
manifesti affissi e le dichiarazioni fatte durante la campagna
elettorale, in cui si paventava il rischio che la città potesse
diventare una Zingaropoli in caso di vittoria del centro-sinistra, si
conclude con 1284 sgomberi (più quelli che verranno) e una causa
contro la chiusura coatta del campo autorizzato di Via Idro. Un déjà
vu inaspettato.”