Nigeria: la lotta al terrorismo causa un elevato numero di morti
L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha chiesto al governo
nigeriano maggiore trasparenza e protezione per la popolazione civile
nella lotta al terrorismo. La lotta alle milizie di Boko Haram nella
Nigeria nordorientale avviene nel riserbo più assoluto. Nelle
regioni del conflitto non sono ammessi né giornalisti né aiuti
umanitari per la popolazione civile rimasta.
Secondo i dati
forniti dall’aviazione militare nigeriana, tra settembre e ottobre
2015 l’aviazione militare ha compiuto 1.488 raid aerei contro
presunte postazioni di Boko Haram. Secondo l’APM è più che
realistico presumere che durante i bombardamenti vi siano state anche
vittime civili. Poiché l’esercito nigeriano finora non ha mai
comunicato il numero dei morti conseguente alle sue azioni, l’APM
presume che il numero dei morti civili causati dal conflitto con Boko
Haram sia molto più alto di quanto ufficialmente
dichiarato.
Secondo i dati dell’Indice globale sul terrorismo
pubblicati ieri 17 novembre dall’Institute for Economics and Peace,
nel 2015 la Nigeria ha avuto 6.644 morti per attacchi terroristici.
Nel 2014 i morti per terrorismo erano stati 7.512. Solo ieri 17
novembre un attentato di Boko Haram nella città di Yola (stato
federale di Adamawa) ha causato altri 32 morti. Per riportare
un’immagine realistica del terrore causato da Boko Haram bisogna però
tenere conto anche della sanguinosa lotta anti-terrorismo condotta
dalle forze istituzionali e dalle milizie alleate. Infatti, in
Nigeria la popolazione civile ormai teme la violenza dell’esercito
tanto quanto la violenza cieca di Boko Haram.
Circa 2,5
milioni di persone, cristiani quanto musulmani, sono in fuga dal
terrore e dal contro-terrore che insanguinano il paese. 2,15 milioni
di persone sono profughi interni che sono riusciti a trovare rifugio
presso amici e parenti, ma la situazione dei profughi è
catastrofica. La corruzione diffusa fa sparire buona parte degli
aiuti umanitari promessi ai profughi. L’APM chiede quindi che la
comunità internazionale esiga maggiore trasparenza nella gestione
degli aiuti umanitari e contemporaneamente che vengano garantiti gli
aiuti necessari affinché la popolazione vittima della violenza possa
ricostruirsi una vita. Senza reali aiuti umanitari, senza lotta alla
corruzione, alla povertà e all’abuso di potere non vi potrà essere
una pace stabile e duratura nel paese africano già scosso da
disastri ambientali e conseguenze del cambiamento climatico.
Boko
Haram si è ufficialmente associato allo Stato Islamico nel marzo
2015 e ha proclamato la “provincia africana occidentale dello
Stato islamico”.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150413it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150217it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2014/141201it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140926it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140912it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140716it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140304it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140213it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/nigeria-it.html
in
www: www.economicsandpeace.org
| it.wikipedia.org/wiki/Delta_del_Niger
| http://it.wikipedia.org/wiki/Nigeria