Il neonazionalismo in Polonia / La situazione in Turchia e il massacro del popolo popolo curdo: due interventi di Barbara Spinelli in collaborazione con Federica Mogherini, al Parlamento europeo.
Barbara Spinelli è intervenuta nel corso della Sessione plenaria del Parlamento europeo sul punto relativo alla situazione in Polonia.
“Condivido la preoccupazione di molti colleghi” ha detto Barbara Spinelli. “Il neonazionalismo che il partito di governo lusinga, i provvedimenti che secondo tanti polacchi limitano i poteri della Corte costituzionale e dei media: tutto ciò è in contrasto con i principi che fondano il progetto europeo. Al tempo stesso vorrei ricordare questo: se la Polonia ha votato un governo così critico dell’Unione, è perché l’Unione stessa, con le sue politiche di austerità, ha creato in quel paese disuguaglianze gravissime, e un risentimento sociale che solo la destra ha saputo intercettare. Anche la giustizia sociale è un diritto europeo, iscritto nei Trattati”.
“Invito infine l’Unione a non usare criteri diversi in Ungheria, in Polonia. I governi vanno trattati allo stesso modo, e la Polonia non deve pagare un prezzo più alto solo perché il partito al governo fa parte di un gruppo meno potente del Partito popolare”.
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Barbara Spinelli (Gue/Ngl) ha preso la parola nel corso della Sessione plenaria del Parlamento europeo sul punto in agenda relativo alla situazione nella Turchia sudorientale. Era presente in aula il commissario per l’allargamento e la politica di vicinato Johannes Hahn, in rappresentanza del vicepresidente Federica Mogherini.
«Ho co-firmato l’appello dei 1.820 accademici turchi», ha detto Barbara Spinelli, «e confermo che una solidarietà mondiale s’è creata con il popolo curdo, colpito da un massacro deliberato e pianificato. In decine di città della Turchia sud-orientale il coprifuoco è permanente da mesi. Mancano cibo, medicine, ambulanze. Sono assalite anche città senza alcuna barricata. A centinaia di uccisi si nega la sepoltura. I firmatari dell’appello sono considerati complici del terrorismo e subiscono vessazioni. Sono violate la Costituzione turca e le leggi internazionali».
«La lotta al terrorismo è puro pretesto. Lo scopo è spezzare un popolo che aspira solo a essere riconosciuto come parte del proprio paese. Migliaia di turchi sperano in una mediazione dell’Alto Rappresentante e dell’Onu: per ottenere che si riapra il negoziato tra governo e ribelli curdi che Erdogan ha interrotto. Perché cessi l’eccidio subito.
Rispondendo proprio oggi a una mia interrogazione scritta, la Signora Mogherini dice che Erdogan è nostro alleato sui migranti e contro l’Isis. L’argomentazione non tiene neanche un minuto».
– Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione, presentata il 14 agosto 2015 da Barbara Spinelli e co-firmata da Martina Anderson, Liadh Ní Riada, Matt Carthy, Elly Schlein, Stelios Kouloglou, Tania González Peñas. http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+P-2015-012088+0+DOC+XML+V0//IT
Risposta della vicepresidente Mogherini a nome della Commissione
La Turchia è un partner chiave nella coalizione internazionale contro il Da’esh, come riconosciuto nelle conclusioni del Consiglio “Affari esteri” del 9 febbraio 2015. Il paese ora accoglie inoltre il più elevato numero di profughi al mondo, costituito da oltre 2 milioni di persone fuggite dalle zone di conflitto nella regione, compresi i curdi. Le autorità turche stimano di aver sostenuto circa 8 miliardi di dollari di costi diretti per gli aiuti ai profughi.
La situazione in Siria e in Iraq richiede maggiore dialogo e cooperazione tra la Turchia e l’UE nel campo della politica estera. L’UE incoraggia costantemente la Turchia a definire la sua politica estera in modo complementare e coordinato con l’Unione, allineandosi progressivamente alle strategie e alle posizioni dell’UE. Al vertice UE-Turchia del 29 novembre 2015, l’UE ha convenuto di ampliare e intensificare il dialogo politico in tutti i settori, compresi quelli della politica estera e di sicurezza, della migrazione e della lotta contro il terrorismo.
L’UE continuerà inoltre a erogare aiuti umanitari ai profughi e a mirare a una soluzione a lungo termine per il loro reinsediamento. Il piano d’azione comune è stato attivato e la Commissione ha adottato lo strumento per la Turchia a favore dei rifugiati, con il quale si prefigge di raccogliere fondi per un valore di 3 miliardi di euro. Inoltre, è stato annunciato lo stanziamento di un miliardo di euro, nel periodo 2015-2016, per attuare la “strategia dell’UE relativa alla Siria e all’Iraq e alla minaccia rappresentata dal Da’esh”, convenuta in occasione del Consiglio Affari esteri del 16 marzo 2015.
Risolvere la questione curda, che ha provocato decine di migliaia di vittime negli ultimi 30 anni, rappresenterebbe un punto di svolta nella storia della Turchia moderna. Saranno necessari il coraggio di tutte le parti e riforme concrete volte a rafforzare i diritti sociali, culturali e democratici. L’Unione europea ribadisce l’importanza della continuazione di tale processo ed è pronta a sostenere una strategia globale per una soluzione duratura, anche mediante assistenza finanziaria nella fase di preadesione.