Un Genocidio dimenticato-un popolo che esiste per forza
La Memoria deve essere esercitata sempre anche per capire cosa sta accadendo nella nostra epoca. Ecco perché, oggi, continuiamo il nostro viaggio nel Passato, ricordando le cause dei genocidi armeni.
L’Associazione per i Diritti umani ringrazia tantissimo Anna Karapetyan per aver scritto per noi questo contributo.
L’Armenia: una piccola nazione di antica civiltà, la terra che fu divisa secoli fa. La parte Occidentale era sotto il dominio dei turchi, invece la parte Orientale sotto il dominio dei persiani. Gli armeni speravano che la Russia liberasse la loro terra e non fossero costretti a vivere sotto il dominio dei musulmani. Dopo le guerre russo- persiane fu liberata l’Armenia Orientale e, in seguito, la maggior parte dell’ Armenia Occidentale, però tanti ostacoli venivano creati dai paesi europei perché la Russia non avesse controllo su questa posizione importante. Quindi questo popolo, con la sua esistenza, creava troppi problemi per la Turchia. Negli anni 90 dell ‘800 Abdul Amid II organizza i massacri degli armeni e vengono uccise 300 000 persone.
1915: usando il periodo della Prima Guerra Mondiale, il governo Ottomano decide di finire quello che era iniziato prima. Dal 1915 al 1922 vengono uccisi 1.500.000 armeni. Lo scopo era l’eliminazione di un popolo intero. Ci sono molti documenti e testimonianze su questo fatto. Le parole di uno dei membri del governo turco sono:” Bisogna che rimanga solo un armeno vivo per mantenerlo nel museo”.
Migliaia di orfani armeni furono salvati grazie ai missionari europei e americani. Fate attenzione al fatto che gli aiuti arrivavano solo da missionari, le organizzazioni umanitarie e ambasciatori. Gli interessi politici furono molto piú importanti dell’esistenza di un popolo intero, quindi gli alleati della Turchia facevano finta di non vedere quello che stava succedendo nell’Impero Ottomano.
Perché il Genocidio armeno fu dimenticato per dicenni?
La risposta di questa questione è semplice: l’Europa faceva finta di non saperne niente, come non “si accorgeva” di quello che stava succedendo in Turchia durante la Prima Guerra Mondiale. Invece l’Unione Sovietica( l’Armenia Orientale ha fatto parte dell’Unione Sovietica dal 1920 al 1991) non permetteva nemmeno di parlarne, per non rovinare i rapporti con la Turchia, . Nonostante tutte le difficoltà, grazie agli sforzi della diaspora armena, nel 1965 l’ Urugway divenne il primo paese a riconoscere il Genocidio armeno. Il 24 aprile dello stesso anno gli armeni dell’Unione Sovietica acquisirono il permesso di avere il primo Memoriale dedicato alle vittime. Nonostante questo permesso, però, non si poteva ancora scrivere liberamente del Genocidio.
Passano 100 anni. Gli armeni son sparsi in tutto il mondo. L’Armenia è indipendente e occupa il 10% del territorio storico. Ci sono 24 paesi che hanno riconosciuto il Genocidio.
Nel 2015 si parlava abbastanza del Centenario del Genocidio armeno. Il 12 aprile Papa Francesco ha celebrato la Liturgia nella Cattedrale di San Pietro in Memoria delle 1.500.000 vittime armene. Il 23 aprile le vittime del Genocidio armeno sono state canonizzate perché furono uccise per esser rimaste cristiane. Il 24 aprile, il giorno della Commemorazione, sono arrivati in Armenia i presidenti e membri dei governi. Fra di loro non c’erano i rappresentanti della Turchia, anzi nel 2015 il governo turco ha deciso di celebrare la vittoria della battaglia di Gallipoli il 24 aprile e non alla fine marzo e sono stati invitati presidenti e rappresentanti dei governi europei e americani per distrarre l’attenzione del mondo dall’Armenia. Il giorno della canonizzazione a San Pietro, hanno scelto la giustizia solo i presidenti della Francia, La Russia, la Serbia e di Cipro e bisogna ricordare che fra gli invitati c’era anche il presidente armeno.
Perché dopo il primo Genocidio del XX secolo ne sono stati organizzati altri?
Adolf Hitler rispose alla questione nel 1939 (prima di organizzare l’Olocausto degli ebrei). Lui disse, “Chi si accorse dei massacri degli armeni”? Sì se fossero puniti gli organizzatori del primo Genocidio del XX secolo, probabilmente, gli altri ci avrebbero pensato prima.
I genocidi accadono sempre con il “permesso” dei paesi piú potenti. Per quanto riguarda il popolo armeno, c’è un altro esempio di un “permesso” da parte di un paese piú potente. Nel 1988 e nel 1990 l’Azerbaijan Sovietico organizza i massacri degli armeni che vivevano a Sumbait (vicino alla capitale) e a Baku. Era il periodo del movimento di Nagorno Karabakh. Nel 1921-22 una delle regioni dell’Armenia-Karabakh( nome storico-Artsakh), fu “regalata” all’ Azerbaijan, con la spiegazione che nell’Unione Sovietica eravamo tutti fratelli. Ci sono degli esempi simili anche con altri paesi dell’Unione. Nel 1988 gli armeni decisero di usare uno dei punti della Costituzione Sovietica, secondo il quale gli abitanti delle enclavi avevano il diritto di far parte di qualsiasi repubblica sovietica. Secondo i risultati del referendum, il Karabakh poteva far parte dell’Armenia. Mosca non voleva avere problemi interni. L’ Azerbaijan non poteva perdere la regione del Karabakh perchè aveva un progetto molto importante: avere un confine diretto con il “fratello maggiore”, la Turchia. Il risultato del referendum poteva rovinare i loro piani.
” Non ci sono armeni, non ci sono problemi”.
All’epoca sulle mappe delle città venivano fatti dei segni con la croce per indicare gli indirizzi dove vivevano gli armeni. Nel mese di gennaio, i prigioneri azzeri erano liberati e mandati nelle case degli armeni, di notte. Ma, una volta scoperte, le persone venivano buttate dalle finestre dei loro appartamenti. Abusavano delle figlie davanti agli occhi dei padri, bruciavano gli uomini vivi. Si parlava di questo nelle riviste americane, però Gorbachev non ne “sapeva niente” e mandò l’esercito solo quando non erano rimasti più armeni a Baku. Perché non se ne parla oggi? Perché l’ Azerbaijan ha il petrolio, perché se si rovinano i rapporti con l’Azerbaijan, si avranno problemi con la Turchia. A differenza degli europei, i turchi pensano un secolo prima.
Si è dimenticato il sogno turco di Panturchismo e di Panislamismo?
Nel 1918 lo Stato dell’ Azerbaijan fu artficialmente creato per l’espansione della Turchia fino al mar Caspio. Loro pensavano che dopo aver elimminato gli armeni, la Turchia sarebbe stata collegata all’ Azerbaijan, cioè al mar Caspio. Se gli armeni ((della parte orientale, che prima vivevano nell’Impero russo) non avessero sconfitto l’esercito turco nel maggio del 1918, adesso, probabilmente, esisterebbe lo stato di Gran Turan, dove vivrebbero i popoli turchi e musulmani.
È cambiato il sogno? Che cosa è lo Stato islamico? Quali sono gli scopi? Perché la Turchia lo appoggia? Pensaci Europa!