Workshop: filmare le migrazioni
MILANO FILM NETWORK
in collaborazione con
SGUARDI ALTROVE FILM FESTIVAL
14 – 17 Marzo 2016
Le migrazioni: come e perché raccontarle, con le immagini
Workshop di videomaking condotto da Paolo Martino, documentarista
A cura di Sergio Di Giorgi
Il viaggio è uno dei temi che più ha motivato e ispirato la produzione narrativa nella storia dell’umanità. L’incontro ravvicinato tra culture diverse mette in discussione le culture stesse e genera i vuoti necessari all’espressione artistica. A questo compito non si è sottratto il cinema, soprattutto nella sua forma più emozionalmente legata alla realtà: il documentario.
Raccontare le migrazioni significa in primo luogo dubitare. Ogni passo in direzione dell’altro sembra inizialmenteun distacco da casa, dal gruppo, dalle origini. Via via che ci si sposta, però, si scopre che le radici, e con esse le appartenenze, affondano in una enorme, intrecciata materia comune che prescinde dallo spazio e dal tempo, e che si chiama umanità. Il racconto dell’altro si fa quindi racconto e scoperta di se stessi.
La continua eco generata oggi dalle migrazioni sui media europei incalza continuamente sia il narratore che il pubblico, sollecitando entrambi su qualcosa che viene avvertito come prossimo, imminente, allarmante; da qui la necessità di soluzioni espressive nuove, urgenti, elaborazioni di punti di vista originali e fecondi.
Come può un narratore avvicinarsi a questo fenomeno senza restarne schiacciato? Quali punti di vista ha a disposizione un videomaker per mantenere uno sguardo profondo e consapevole? Dove passano i confini tra noi e gli altri?
Nel workshop verranno affrontate le scelte che un autore deve compiere durate il processo di scelta del soggetto e di scrittura del trattamento per procedere poi nella definizionedelle location, delle azioni da seguire, dei compagni di viaggio, delle risorse e delle attrezzature necessarie.
Momento costitutivo del processo sarà la strada, luogo di incontro per definizione, dove scopriremo che chi ci cammina a fianco ogni giorno ed è venuto da lontano, non è solo portatore, di lingue, vestiti, abitudini diverse, ma è in primo luogo interprete e protagonista della realtà unica e indivisibile in cui viviamo tutti i giorni: la società.
Infine, in sede di montaggio si tornerà ai problemi teorici discussi in partenza, dal soggetto al trattamento, ma calati adesso nella concretezza del materiale girato, cercando un efficace compromesso tra le idee iniziali e il risultato del lavoro nelle giornate trascorse in strada.
Il montato finale verrà infine “compresso” per crearne un racconto (e/o un promo) da proiettare durante il Festival Sguardi Altrove.