Due interventi al parlamento europeo in tema di migranti e richiedenti asilo (sull’esempio del Portogallo)
Barbara Spinelli: «Il blocco della rotta balcanica è uno strumento usato per destabilizzare uno Stato Membro dell’Unione: la Grecia», ha detto questa mattina Barbara Spinelli nel corso di un dibattito del gruppo Gue/Ngl dedicato ai confini esterni dell’Unione e al tracollo di Schengen. «Penso che l’accusa fatta al governo greco di “spingere i popoli a fuggire” sia di un infantilismo estremo. «In primo luogo, chi fa simili accuse sa perfettamente come stanno le cose: i rifugiati sono oggi intrappolati in Grecia perché la rotta balcanica è stata chiusa al confine greco-macedone in seguito a una decisione adottata dall’Austria in accordo con il gruppo di Visegrad e, soprattutto, in un vertice di qualche giorno fa, con nove Paesi balcanici. «Vienna sta organizzando una sorta di sottogruppo dell’Unione, una sua “area di influenza”, e con l’aiuto di Paesi che non appartengono all’UE mette in ginocchio uno Stato dell’Unione. Il ministro della migrazione greco fa bene a parlare di caduta dell’Ue in politiche di potenza che ricordano l’Ottocento. «C’è poi un secondo segno di infantilismo o malafede: non vedere i motivi per cui la gente fugge in massa verso l’Europa da Stati devastati da anni di guerra serve in realtà a nascondere il fatto che queste guerre sono state attivamente promosse o addirittura fatte dall’Occidente, e a sviare l’attenzione da quelle che si accinge a fare di nuovo in Libia», ha continuato l’eurodeputata del Gue-Ngl.«Per questo chiedo di riflettere sul fatto che alla seconda guerra in Libia intendono partecipare, accanto agli Usa, due Stati dell’Unione: Italia e Libia. «Quanto alle operazioni della Nato alle frontiere Sud dell’Europa, sono d’accordo con il collega Nikolaos Chountis (Unità Popolare, Grecia): stiamo assistendo a un salto di qualità che va denunciato, perché stravolge la politica europea di asilo trasformandola in una politica concentrata per intero sui respingimenti, in violazione palese della Convenzione di Ginevra». ______________________________________________________________ Lo scorso 16 febbraio, il primo ministro portoghese Antonio Costa ha inviato una lettera al premier Alexis Tsipras dichiarando l’intenzione del suo Paese di accogliere migliaia di rifugiati dalla Grecia, in segno di solidarietà. Il Portogallo si è offerto di ospitare duemila rifugiati nelle università e ottocento in istituti tecnici, e sta valutando la possibilità di ospitarne altrettanti nel settore agricolo e forestale. Barbara Spinelli ha registrato un’interrogazione scritta rivolta al Consiglio, invitandolo a far propria l’iniziativa del Portogallo e a raccomandare agli Stati membri di seguire questo buon esempio, nella speranza che possa diventare pratica comune all’interno dell’UE, nello spirito dell’articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, sul principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri. L’eurodeputata ha infine chiesto al Consiglio quali azioni intenda intraprendere, in accordo con il principio di leale cooperazione sancito dall’articolo 4 TUE, al fine di garantire che i suoi rappresentanti diano esecuzione e non intralcino l’attuazione degli schemi di ricollocazione di emergenza adottati durante le riunioni straordinarie del Consiglio Giustizia Affari Interni del 14 e 21 settembre 2015. |