Il coraggio delle donne
di Khalid Chaouki (da Khalid Chaouki, Per un’Italia plurale)
“Donne, combattiamo per i diritti di tutte voi”. Fucile in spalla, tuta mimetica e scarponi, il messaggio lanciato da Meysa Abdo, una delle leader della resistenza curda a Kobane durante l’attacco di Daesh è immediato e sincero. Poche parole che racchiudono l’impegno di un esercito fatto di mogli, madri e giovanissime che, con la faccia pulita e i capelli legati, hanno deciso di prendere in mano il loro futuro, invece di essere spettatrici sono andate contro Daesh, ingoiando la paura e occupando la prima linea insieme ai loro compagni uomini.
Ecco le donne che voglio ricordare oggi, donne come Meysa e donne come Tina Anselmi, classe 1927, partigiana e democristiana, che il 29 luglio del 1976 è stata la prima donna a diventare ministro nella storia d’Italia: le venne assegnato il ministero del Lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III e fu tra le autrici della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale. Assieme alla Anselmi anche Nilde Iotti merita senz’altro un pensiero in questo giorno. In prima fila nella resistenza durante la seconda guerra mondiale, e poi tra i banchi del Parlamento, si è fatta strada tra discriminazioni e pregiudizi, fino a diventare l’indiscussa signora della politica, prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei deputati per ben tre mandati consecutivi, dal 1979 al 1992.
Il mio augurio, lontano dalla retorica delle mimose, è per tutti noi, perché ci lasciamo salvare dalle donne, ancora una volta!