I sindaci si tolgono il bavaglio e parlano del referendum del 17 aprile sulle trivellazioni
IL COMITATO REFERENDARIO DELLA SOCIETA’ CIVILE SOSTIENE A GRAN VOCE I SINDACI E IL DIRITTO DEI CITTADINI A ESSERE INFORMATI
Una circolare del Ministero dell’Interno, in merito al Referendum di domenica 17 aprile in cui i cittadini italiani saranno chiamati al voto per il “referendum sulle trivellazioni” entro le 12 miglia dalla costa, ha disposto il divieto “a tutte le Amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni” ai sensi dell’art. 9 della legge del 22 febbraio 2000, n. 28.
http://www.interno.gov.it/it/
Non la pensano così i Sindaci di moltissimi Comuni italiani, dalle Marche alla Sicilia, in tutta la fascia costiera interessata dal Referendum che ribadiscono di aver già espresso in passato la propria contrarietà alle trivellazioni.
Centinaia di primi cittadini che sono pronti a togliersi la fascia se non verranno rispettate le prerogative democratiche della loro funzione istituzionale.
Il Comitato Referendum 17 aprile 2016 “Vota SI per fermare le Trivelle” che rappresenta la società civile a favore della consultazione referendaria, esprime tutta la propria solidarietà ai Sindaci che intendono garantire il diritto dei cittadini e delle cittadini italiani di essere informati sulle conseguenze ambientali delle estrazioni di combustibili fossili nei nostri mari entro le 12 miglia.
“Chiediamo al Ministero degli Interni di permettere ai Sindaci e alle amministrazioni di permettere di fare liberamente campagna referendaria perchè questo referendum li vede protagonisti nella difesa dei loro territori e dei cittadini che rappresentano” afferma in una nota il Comitato del Referendum della società civile.
Tutte le associazioni, i comitati e le forze produttive che aderiscono al Comitato Referendum 17 aprile 2016 “Vota SI per fermare le Trivelle” sostengono con forza la volontà delle istituzioni che più di ogni altre ha un contatto diretto con i propri cittadini affinché la Campagna referendaria diventi l’occasione per mettere al centro del dibattito pubblico le scelte energetiche strategiche che dovrà fare il nostro Paese, per un’economia innovativa che metta al primo posto il rispetto delle risorse naturali e la salute dei cittadini.
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Referendum 17 aprile 2016