ANTHROPOMETRIC – Come misurare la parola “Uomo”
“L’identità dei rom è sottile, complessa e non è fatta solo di dati giornalistici. La verità è silenziosa e fatta di corpi, ma ricoperti di stereotipi. Loro, a conti fatti, sono un segreto”: queste le parole del regista, Alberto Cavalieri, dello spettacolo intitolato Anthropometric – Come misurare la parola “Uomo”, andato in scena la scorsa settimana presso il Teatro Officina di Milano.
Uno spettacolo a struttura aperta, con otto tra ragazze ragazzi rom in scena, ciascuno dei quali ha raccontato una parte della propria storia personale: monologhi, scene corali, sussurri e canzoni per riflettere e far conoscere le radici culturali rom e la difficile situazione di questa comunità in Italia.
Lo spettacolo teatrale è stato realizzato a completamento di un lungo lavoro che ha visto coinvolti un gruppo di giovani rom di nazionalità diverse: romeni, serbi, croati e italiani, tra i 14 e i 23 anni che abitano tutti nelle zone dell’hinterland milanese, in campi, strutture di accoglienza e alcuni in appartamenti. Il progetto si chiama “Rom Faktor” ed è stato ideato e condotto da Djana Pavlovic (in collaborazione con Upre Roma di Milano).
Oltre al laboratorio teatrale, i ragazzi rom hanno potuto partecipare a diversi altri laboratori e momenti di approfondimento: incontri di pittura e scultura, composizione di brani musicali rap, creazione di una web radio, interventi nelle scuole e partecipazione a dibattiti, co-progettazione di un kit didattico sulla cittadinanza europea elaborato dall’Associazione “Il razzismo è una brutta storia”.
Il testo dello spettacolo nasce dalla rielaborazione di tutto il materiale raccolto durante lo svolgimento del progetto, andando a toccare temi molto importanti, quali, ad esempio: la città dei gagè e la città dei rom, i nuclei familiari rom in Italia e in Europa, il documento di identità, i media come raccontano i rom.
Le scene sono caratterizzate da un forte afflato poetico e metaforico: si canta, si piange, si sorride…perchè i rom parlano, cantano, piangono e ridono ….proprio come le altre persone,come tutti noi! Nonostante quello che alcuni (troppi) continuano a pensare.
“…Le identità rom sono lontanissime dai dati asettici della ‘carta segnaletica’ di un documento di identità: i protagonisti dello spettacolo guardano ai documenti con distacco, con sospetto. Così come il ‘corpo televisivo’ dei rom, di cui ci facciamo beffe in un paio di scene tv declinate in comicità, è solo un corpo immaginario e spettacolarizzato, falsato dai finti talk-show democratici: le scene di Anthropometric, invece, propongono un attore rom che respira dinanzi a te. Uomo davanti a uomo”, come ricorda ancora Cavalieri.
Interpreti: Mohamed Kamal Ahmed, Rebecca Covaciu, Toni Deragna, Andrea Djordjevic, Martina Djordjevic, Caterina Scalfi, Darius Stoican, Fedra Tabbò.