Meeting Nazionale della Pace senza dimenticare Giulio Regeni
di Claudia Sposini, Psicologa
All’interno del Meeting Nazionale della Pace, svolto ad Assisi il 15 e 16 aprile, i veri protagonisti sono stati i ragazzi, definiti i “giovani costruttori di pace”. Erano più di 5.000 in tutta la città, gremita da striscioni colorati e messaggi di pace.
Vi sono stati diversi momenti aperti alla riflessione e alla condivisione educativa di tematiche quali la povertà, la fraternità, le periferie, la speranza, le ingiustizie delle guerre e le sue vittime. Lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato gli organizzatori e i partecipanti al Meeting ad “agire nel concreto della nostra comunità e guardare lontano, pensare in grande: questi gli obiettivi del grande impegno educativo a cui tutta la società è chiamata per affrontare gli straordinari cambiamenti del nostro tempo. I giovani non sono soltanto il nostro futuro, ma indicano fin d’ora la direzione in cui si stanno muovendo il nostro paese, la nostra Europa, il nostro mondo. La scuola ha un compito importantissimo, ma ciascuno – famiglie, formazioni sociali, associazioni, agenzie informative e culturali – deve fare la propria parte per non lasciare la scuola da sola nella missione educativa” ha detto il Presidente della Repubblica.
Il Meeting per la Pace è stata un’ottima occasione di legame sociale, tra adulti, insegnanti e ragazzi, ma anche per tenere viva la memoria di Giulio Regeni e “alla sua storia di responsabilità per la promozione della pace e della conoscenza tra i popoli in zone difficili vittime di guerre, persecuzioni, violazione dei diritti umani”. In particolare, la Marcia per la pace, la fraternità e il dialogo, che si è svolta sabato, ha portato alla luce il prezioso lavoro di centinaia di scuole, Enti Locali e associazioni impegnati ad educare le giovani generazioni ad una cittadinanza responsabile. In queste giornate si è dato perciò vita ad un grande laboratorio collettivo, grazie alla condivisione dei lavori realizzati durante l’anno scolastico. La Marcia della Pace ha rappresentato, inoltre, un’occasione per un maggior impegno nella “diffusione della cultura della solidarietà, ispirata ai valori morali e al servizio della persona umana e del bene comune”, ha detto Papa Francesco.