“America latina: i diritti negati”: No frontex days
di Mayra Landaverde
Due settimane fa scrivevo sulla Carovana migrante che partì da Torino in giro per l’Italia.
Per fortuna sono riuscita a fare un paio di giorni con loro. Li raggiunsi a Catania, dove sabato 16 aprile si è svolta la manifestazione No frontex attraversando tutto il centro della città.
Erano presenti gli ospiti messicani Omar García ( sopravvissuto di Ayotzinapa ) Guadalupe Gonzàlez ( Las patronas ) l’ospite dell’Honduras Ana Enamorado ( Movimiento migrante mesoamericano ) l’avvocato algerino Kouceila Zerguine e un rappresentante dell’ associazione tunisina Terre pour tous Imed Soltani.
E’ di somma importanza parlare di questo tipo d’iniziative che uniscono lotte lontane solo in apparenza e chilometri.
Le madri centroamericane come Ana Enamorado, che cerca da anni suo figlio disperso presumibilmente in Messico, e quelle tunisine che cercano ugualmente i loro figli, devono sapere che non sono da sole, che ci siamo noi. A cercare con loro.
Credo che la cosa più importante di tutta la carovana sia stato proprio quello, conoscerci. Fare rete, unire le lotte è fondamentale in momenti così tanto tragici come questi che viviamo adesso.
Il Messico e il Mediterraneo sono due grandissimi cimiteri e dobbiamo fare in modo che non lo siano più. Lo dice Ana stessa nel video qui sotto: “Il Messico è un cimitero e il presidente Enrique Pena Nieto non vuole dirci la verità, noi esigiamo giustizia e verità. Subito!”
Il Messico non rispetta i diritti umani, non rispetta i diritti dei migranti. Esigiamo al presidente del Messico di dirci dove sono i nostri giovani, dove sono tutti i giornalisti scomparsi, in Messico uccidono le donne, i bambini. Non ci rispettano. I governi centroamericani e quello messicano sono responsabili dei nostri desaparecidos e loro non vogliono affrontare il problema nè assumersi alcuna responsabilità. I nostri migranti centroamericani sono gettati nelle fosse comuni e il responsabile di tutto ciò è il presidente. Vogliamo sapere chi ha ucciso i nostri figli, vogliamo sapere chi ha ucciso i giornalisti…vogliamo delle risposte. Chiediamo giustizia per la nostra compagna Berta Càceres assassinata in Honduras a marzo di quest’anno.”
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