Ms. Kalashnikov: donne resistenti nel mondo
E’ stato presentato, qualche giorno fa, presso la Feltrinelli Milano/Duomo, un romanzo molto originale perchè scritto da una fotografa, Francesca Tosarelli (da una donna abituata a raccontare con le immagini) in collaborazione con Wu Ming 5. All’incontro erano presenti anche la giornalista Viviana Mazza e l’antropologo Andrea Staid.
Il libro si intitola Ms Kalashnikov ,edito da Chiarelettere. Storie di donne che vivono la loro quotidianità come tante altre: si truccano, ballano, cucinano, ma che hanno anche un’altra anima, quella delle combattenti, quella di chi ha fatto una scelta che, a volte, passa dalla violenza.
L’osservazione dell’autrice parte dal corpo: la fotografa, abituata anche dalla sua professione, ha messo in gioco il proprio corpo per avvicinarsi alle donne intervistate e ritratte, per entrare in un contatto più stretto e per raccontare in presa diretta. Ha viaggiato, per questo lavoro, da Capoverde – dove è nata l’idea stessa del progetto, parlando con le ragazze del posto – al confine tra Siria e Libano per poi arrivare in Africa subsahariana, in Congo soprattutto. L’assunto principale è che le donne, in molti Paesi del mondo, non si ribellano soltanto per un’ideologia o per la politica, ma la loro resistenza è rivolta in particolare contro il patriarcato delle società in cui vivono: si tratta, secondo le parole della fotografa, di una ribellione ad una sorta di “colonialismo dell’uomo sulla donna”.
Nel libro non ci sono immagini, proprio per evitare lo scoop o il fotogiornalismo sensazionalistico: lo stile è semplice e diretto e non vengono proposte soluzioni superficiali. La lettura pone domande, dubbi perchè le persone sono piene di contraddizioni e, grazie allo sguardo ravvicinato dell’autrice, queste contraddizioni emergono tutte; infatti, ha proceduto per accumulazione, ha intrecciato le storie con la descrizione dei gesti, della comunicazione non verbale per far sì che sia il lettore stesso a dare un’interpretazione di ciò che viene riportato nel testo.
Si parla di romanzo, in realtà si tratta di un prodotto crossmediale perchè mixa il reportage con lo stile di un diario: donne comuni che hanno scelto il conflitto. Prostitute, schiave, infermiere…Come cambia l’identità di queste donne? In molti Paesi c’è un vuoto di potere che, paradossalmente, agevola il cambiamento dell’identità di genere e dei ruoli: viene da fare il paragone con le nostre donne partigiane che, grazie alla guerra, sono scese in campo e, grazie a questo loro cambiamento, hanno preparato le basi per la nostra libertà, mutando la relazione con il maschile e con la loro comunità di appartenenza.
Qui sta l’originalità di questo libro: nella Storiografia mancano le corrette ricostruzioni, si parla sempre al maschile. Invece in Ms. Kalashnikov – nel rapporto di una donna con altre donne – emerge una relazione densa e profonda, emerge l’importanza della scelta, di una scelta finalmente al femminile, simile – come ha ricordato Wu Ming 5 – anche al fenomeno del brigantaggio, un fenomento messo in atto per la conquista delle terre, delle risorse naturali. Qui, come detto, si tratta di una ribellione nei confronti del maschilismo e della cultura patriarcale. Non basterà una sola generazione, ma qualcosa cambierà nella Storia e nella conquista di certi diritti, anche in aree del mondo in cui molti di questi sono ancora negati.