Adonis: la dittatura teocratica e la speranza del cambiamento
Sabato scorso si è tenuta la 18ema edizione del SUQ FESTIVAL – TEATRO DEL DIAOLOGO, nella bellissima città di Genova e il pubblico ha avuto l’occasione di partecipare all’incontro con ADONIS, il maggiore poeta e saggista siriano contemporaneo.
L’incontro ha visto anche la presenza dello scrittore e poeta Giuseppe Conte e ad entrambi gli intellettuali è stato consegnato il Premio Agorà MED, per il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo.
Ricordiamo che è da poco uscito in libreria l’ultimo saggio di Adonis, intitolato Violenza e Islam, edito da Guanda.
L’Associazione per i Diritti umani vi propone alcuni stralci dell’incontro, iniziativa molto importante anche alla luce dei cambiamenti che l’Europa subirà dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.
Brexit: Adonis ha affermato che, se si è democratici, bisogna accettare il risultato del voto britannico; certo, la situazione è complicata. Come intellettuale che vive in un Paese europeo spera che sia l’occasione per ripensare all’Ue, soprattutto in termini economici perchè la finanza ha delle ricadute sui cittadini. L’Ue , nella sua pratica politica ed economica, è diventata satellite di quella americana e l’autore si dice totalmente contrario alla politica USA. Oggi assistiamo ancora ad uno spettro dell’alleanza atlantica che fa scudo contro la Cina, ad esempio; invece Adonis si augura una Europa che si basi sui diritti di tutte e di tutti.
Perchè gli intellettuali occidentali tacciono?
A questa domanda provocatoria risponde Conte: è come se, abolendo le ideologie, si fossero abolite anche le idee e gli intellettuali non hanno il coraggio di esprimere le proprie opinioni. Si è perso il concetto di “Umanesimo”, non si mette più l’Uomo al centro della discussione politica e culturale. Ricorda che Victor Hugo fu il primo, invece, a parlare di “Stati Uniti di Europa” e – facendo riferimento a Dante, Shakespeare, Beethoven – si riferiva ad un continente basato sui diritti umani, sulle libertà e sul rispetto per l’Altro.
Il Direttore del Il secolo XIX chiede ad Adonis cosa resta delle “Primavere” arabe e lui risponde: all’inizio ero tra coloro che speravano in un cambiamento, ma alla fine i regimi sono rimasti così come la dittatura teocratica e sono stati distrutti interi Paesi come la Siria, l’Iraq, la Libia e lo Yemen mentre l’Occidente si è alleato con i Paesi della dittatura teocratica, Arabia saudita e Qatar, fomentando il fondamentalismo.
In ogni religione c’è violenza. Il problema dell’Islam consiste nel fatto di aver perso la battaglia con la modernità: l’apertura al nuovo deve fare i conti con la fissità pietrificata della teocrazia. Ma perchè c’è bisogno di fare riferimento al Passato? Perchè i governanti di alcuni Paesi arabi sono conniventi con un Occidente che ha tutto l’interesse ad avere una popolazione non consapevole, ovviamente per ragioni economiche. Oltre a questo, il vuoto politico nel mondo arabo, alimenta l’integralismo.
Non esiste un Passato in senso assoluto: c’è un Passato sociale, politico, di relazioni. Di quale Passato si vuole parlare? Il Passato, nella nostra cultura tradizionale, è legato all’identità. Adonis dice di essere contro il Passato perchè le persone esistono oggi, nel Presente e saranno in Futuro: è d’accordo con i mistici, secondo i quali l’identità è continuamnete in divenire, non è un dato di fatto. Per liberarsi del Passato, bisogna conoscerlo e affrontarlo, farci i conti e poi superarlo, per rivolgere lo sguardo in avanti.
La speranza sta nelle donne. Sotto Nasser, Gaza era uno Stato di diritto e le donne potevano indossare la minigonna…Le donne, in alcuni Paesi arabi, si ribellano e vogliono affermare un sistema laico. La speranza fa parte dell’amore, della bellezza, dell’accoglienza, del principio femminile e riaffermarlo è importante non solo per la civiltà arabo/musulmana, ma anche per quella occidentale.
Al termine del saggio di Adonis vengono poste alcune domande tra cui: “L’Arabo può disfarsi dell’Islam dominante?”. La risposta: possiamo paragonare Daesh all’inquisizione europea, ma l’Europa si è evoluta e ha separato la religione dallo Stato; Ataturk lo ha fatto, ma oggi manca il coraggio, come detto, di creare uno Stato laico, nel mondo arabo. Per Adonis la religione è il rapporto diretto tra l’individuo e chi lo ha creato per cui è contrario alla religione istituzionalizzata in quanto, così, la religione si pone contro la persona e la sua libertà. L’Europa, purtroppo, ha scelto di sostenere il lato oscurantista e antiumano dei Paesi arabi e, così, anche Isis.
La Poesia è una forza che vince il Passato e costruisce il Futuro perchè i valori della Poesia sono quelli che possono aiutare il mondo ad essere più umano.