Dopo le mucche, Israele imprigiona i clown
di Monica Macchi
Le mucche sono quelle di “Cow18” delizioso film che in un mix di animazione in stop-motion, interviste ai protagonisti e filmati d’archivio racconta la storia (vera) della ricerca di 18 mucche che dalla fattoria di Beit Sahour minacciano la sicurezza nazionale israeliana in quanto diventano un punto di riferimento economico e di esperienza di militanza di base. Il clown invece è Mohammed Abu Sakha, in detenzione amministrativa cioè senza accusa né processo ormai da sette mesi. Non solo clown ma anche docente di clown terapia per bambini con problemi motori e direttore della Palestinian Circus School, una scuola circense nell’area tra Ramallah e Bir Zeit. La scorsa settimana giocolieri israeliani e palestinesi in collaborazione con Amnesty International hanno messo in scena uno spettacolo a Tel Aviv per chiederne la liberazione.
Evidentemente arrestare mucche e clown, espellere attivisti per i diritti umani (ne abbiamo parlato qui: http://www.peridirittiumani.com/2016/08/06/il-bds-in-israele-tra-espulsioni-ed-eliminazioni-mirate/), demolire scuole (ne abbiamo parlato qui: http://www.peridirittiumani.com/2016/08/22/gomme-coloni-e-beduini-cronaca-di-una-demolizione-annunciata/) sono requisiti per il titolo di “unica democrazia del Medio Oriente”.