Sosteniamo l’appello del nobel Pamuk: “Stop alla repressione del regime di Erdogan in Turchia”
#Associazione per i Diritti umani e #NOBAVAGLIO #StopCarcereTurchia
di Marino Bisso
“Non si può restare indifferenti davanti alla repressione del regime di Erdogan. Restare in silenzio vuol dire esserne complici. In queste settimane sono state svuotate le carceri e altre verranno costruite per imprigionare migliaia di oppositori arrestati negli ultimi mesi: si parla di almeno centomila detenuti politici. Tra questi intellettuali, magistrati, avvocati e insegnanti. In cella sono finiti anche tanti giornalisti “colpevoli” solo di voler fare il proprio lavoro con onestà e senza cedere alle censure del regime turco. Il fallito golpe è diventato così l’alibi per annullare libertà e diritti civili. Tutto avviene nella pressoché indifferenza o timidezza degli organismi internazionali, a cominciare dalla Ue, preoccupati più di salvare i difficili equilibri geopolitici dell’area che non la difesa dei fondamentali diritti dell’uomo. La scorsa settimana abbiamo manifestato la nostra indignazione assieme alla Fnsi e tante altre associazioni amiche. Torneremo ancora in piazza e sosteremmo in tutti i modi possibili l’appello dello scrittore turco Orhan Pamuk, lanciato da La Repubblica che ha già raccolto firme illustri di scrittori, giornalisti e accademici di tutto il mondo. Tocca in particolare proprio ai giornalisti il dovere di tenere accesi i riflettori sulle gravi violazioni dei diritti umani di cui si sta macchiano il regime di Ankara. Lo possiamo fare non solo con i nostri articoli ma anche attraverso i nostri siti e blog personali per chiedere a tutti di partecipare a questa battaglia per la libertà e spingere gli organismi internazionali a intervenire per fermare violenze e abusi. Per questa ragione è fondamentale che l’appello di Repubblica venga diffuso da tutti coloro che non ci stanno a tenere gli occhi chiusi sugli orrori che colpiscono tanto i cittadini turchi che il popolo kurdo”.