“America latina: i diritti negati”: Altro che fertility day!
di Mayra Landaverde
Cosa potevamo aspettarci in un Paese dove uno degli ex presidenti del PAN ( Partido Accion Nacional), Vicente Fox Quesada, ha costruito e poi vinto le elezioni usando una bandiera messicana con l’immagine della Virgen de Guadalupe. Da allora, sono passati 16 anni e il Messico è ancora il secondo Paese con più cattolici al mondo. E va bene così. Il cattolicesimo non è un problema. Il problema è quando i messicani e le messicane fanno fatica a capire cos’è lo Stato e cos’è la Chiesa. Grande problema. Il mio popolo è condannato a votare sempre dei candidati del tutto incompetenti e corrotti come il nostro attuale presidente Ernesto Pena Nieto del PRI (Partido Revolucionario Institucional) che, nonostante appartenga al partito che ci ha mal governati per più di settant’anni, è molto credente. Un bravo ragazzo cattolico ( certo, è anche divorziato e risposato con una donna che facendo l’attrice per Televisa appariva nuda un giorno sì e uno no, ma questo non lo diciamo a nessuno).
Anni fa quando Pena Nieto era ancora candidato alle presidenziali, si è azzardato a “scrivere” un libro tutto suo.
La presentazione ebbe luogo alla FIL (Feria Internacional del Libro) a Guadalajara nel centro del Paese. Un giornalista spagnolo chiese al candidato tre libri che gli avessero cambiato la vita.
La sua risposta è stata : La Bibbia…
Ma è meglio vedere il resto della risposta eccovi un link:
Ogni volta che mi sento un po’ giù di morale mi riguardo il video. Dicono che
ridere intensamente faccia bene.
Ridere per non piangere. Abbiamo un presidente eletto democraticamente ( permettetemi qualche dubbio. Forte dubbio) che l’unico libro che più o meno ha sfogliato sia stata la Bibbia.
Il 24 settembre a Città del Messico si è tenuta una seconda affollatissima manifestazione omofoba. La Marcha por la Familia, cui hanno partecipato più di 400,000 persone.
Le parole sulla manifestazione di Juan Dabdoub Giacoman, Presidente del Consiglio messicano della famiglia, purtroppo professore in diverse università nazionali, grande omofobo, di un’ignoranza senza limiti:
“ Questa manifestazione e quella del 10 settembre sono due date storiche per il Messico. Sono un risveglio esemplare per il Paese.
E’ una marcia per esprimere ai politici e leader del Paese ciò che la società messicana in realtà sta cercando, non quello che l’ideologia di genere e il movimento LGBT internazionale sta promuovendo”
Mario Romo presidente della Rete Famiglia ricorda inoltre alla manifestazione dei cittadini (le cittadine non lo sappiamo, lui si esprime sempre al maschile) che esistono due raccolte firme: una già depositata al Senato della Repubblica con 250.000 firme e l’altra dove più di 30,000 persone si sono presentate davanti al Congresso, 50 deputati federali hanno aderito a queste iniziative per “proteggere la famiglia naturale e il matrimonio fra uomo e donna”.
Il Messico sta facendo dei passi giganteschi. Indietro però.
Invito tutte le coppie omosessuali ad andare a Città del Messico, dove il matrimonio egualitario è legale a sposarsi là e a darsi un grande bacio preferibilmente davanti a queste persone per offrire non uno spettacolo, bensì una dimostrazione d’affetto e profondo amore che a mio parere è quello che manca loro.
Vedete, noi qui abbiamo il fertility day ma anche là non scherzano!