Indifesa: il dossier di Terres des Hommes sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo
Tante le ragazzine che arrivano incinte sulle nostre coste. Tante, troppe le bambine e le giovani che si avventurano nei viaggi per raggiungere l’Europa in fuga da conflitti, dalla miseria e dai regimi. Nel corso del 2015 sono stati registrati in Europa poco meno di 90mila MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati, ati Eurostat), si ricorda nel dossier della campagna Indifesa di Terre des Hommes, presentato al Senato. Si tratta di bambini e ragazzi in fuga da Afghanistan, Siria, Somalia, Eritrea, Iraq e tante altre nazioni in crisi. Bambini e ragazzi che viaggiano soli, senza il supporto di genitori, fratelli maggiori o altri familiari. Nella quasi totalità dei casi, si tratta di maschi.
In base alle stime di Eurostat le bambine e le ragazze che hanno viaggiato sole per raggiungere l’Europa e sono state registrate al loro arrivo nel 2015 sono state 7.805. La Svezia è stato il paese più accogliente con oltre 35mila minori non accompagnati accolti nel 2015, in Italia, invece, nel corso del 2015 sono arrivate circa 130 bambine e ragazze sole.
Le giovani nigeriane sono in gran parte vittime di tratta: arrivano sui barconi partiti dalla Libia, mescolate tra i profughi in fuga dall’Eritrea, dalla Somalia, dal Sudan, dal Gambia. Sono state messe sui barconi con la forza o con l’inganno, dopo settimane o mesi di viaggio nel deserto, per essere poi costrette a prostituirsi sulle strade di tutta Italia.
Il dossier di Terre des Hommes mette in evidenza anche un altro aspetto violento nei paesi in guerra. In Iraq e Siria migliaia di donne e ragazze sono ridotte a schiave dei combattenti. I bambini e le bambine “prede di guerra” vengono rapiti o arruolati con la forza da eserciti regolari e gruppi ribelli. In altri casi, però, i più piccoli finiscono con l’imbracciare un fucile perché spinti dalla povertà, dall’esclusione sociale o dal desiderio di vendetta per le violenze subite dalla loro famiglia. Un’altra piaga che si è acutizzata con il conflitto è quella delle spose bambine, in Siria, in Yemen e in altri Paesi.
“Se da un lato l’instabilità politica e la violenza diffusa hanno reso ancora più precaria la condizione delle bambine e delle giovani donne nella sponda sud del Mediterraneo, questo profondo disordine ha anche reso più acute, più visibili, e più presenti, anche tra noi nel mondo cosiddetto sviluppato, tutte le gravi violazioni dei dritti umani di cui sono soggette le bambine e le ragazze”, afferma Lia Quartapelle, capogruppo Pd e segretario della Commissione Affari esteri e comunitari, Camera dei Deputati.
“L’Italia – continua Quartapelle – riconosce la tutela dei diritti delle donne migranti tra le priorità da affermare con la nostra presidenza del G7. E il dossier Indifesa ci dice molto sul lavoro da fare, che si iscrive anche nel solco dell’impegno sottoscritto con l’Agenda 2030 di porre fine ai matrimoni infantili e di perseguire efficacemente l’obiettivo di una piena emancipazione di tutte le donne e tutte le ragazze”.
“L’Italia – continua Quartapelle – riconosce la tutela dei diritti delle donne migranti tra le priorità da affermare con la nostra presidenza del G7. E il dossier Indifesa ci dice molto sul lavoro da fare, che si iscrive anche nel solco dell’impegno sottoscritto con l’Agenda 2030 di porre fine ai matrimoni infantili e di perseguire efficacemente l’obiettivo di una piena emancipazione di tutte le donne e tutte le ragazze”.
Quest’anno Terre des Hommes chiede al popolo dei social network di testimoniare la condivisione dei valori della campagna aderendo alla sua #Orange Revolution, la ‘Rivoluzione Arancione’ che scatta proprio domani mattina. Basta postare sul proprio profilo Facebook, Twitter o Instagram un oggetto, uno slogan, una foto o un selfie dal tocco arancione usando gli hashtag #OrangeRevolution #indifesa.
Per leggere il dossier: http://www.terredeshommes.it/landing4/dossier.html