Introduzione del reato di tortura
Anche Associazione per i Diritti umani aderisce alla campagna per l’introduzione del reato di tortura, campagna avviata da associazione Antigone.
Ecco l’aggiornamento:
Tortura, subito la legge. Dichiarazione Patrizio Gonnella, Presidente di Antigone
“L’Italia è in ritardo di ben venticinque anni rispetto agli obblighi che ha assunto con le Nazioni Unite. Quasi tutte le democrazie si sono adeguate, l’Italia no. L’Italia non ha ancora il delitto di tortura nel codice penale. Tutto ciò ci pone ai margini della comunità internazionale. In autunno saremo giudicati dal Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu e questo sarà un tema decisivo.
Sulla piattaforma change.org abbiamo raccolta in meno di una settimana oltre 10 mila firme a sostegno della legge che proibisca la tortura. L’appello è stato firmato da scrittori (Camilleri, De Luca, Carlotto), da intellettuali (Eligio Resta, Luigi Ferrajoli), da politici con proprie testimonianze video (Gennaro Migliore di Sel, Laura Coccia del Pd, Federica Daga del M5S).
Il testo, approvato al Senato, ora pende alla Camera. Non è il migliore dei testi possibili. Il delitto è considerato quale un delitto generico. Speriamo comunque venga approvato subito e senza ulteriori sbandamenti o annacquamenti. Per troppo tempo vi è stata l’opposizione da parte delle forze di Polizia le quali non capiscono che la proibizione della tortura è anche una forma di tutela del lavoro delle tante persone che svolgono legalmente le funzioni di polizia”
Diecimila firme in pochi giorni. È questo lo straordinario risultato raggiunto dalla petizione che, indirizzata ai capogruppo parlamentari e alla presidente della Commissione Giustizia della Camera, chiedeva l’inserimento del reato di tortura nel codice penale.
Da oltre 25 anni l’Italia aspetta di adeguarsi a tutti i paesi democratici, mantenendo fede ad un impegno assunto con le Nazioni Unite che, con il Consiglio d’Europa, ritengono la tortura un crimine contro l’umanità. I prossimi mesi saranno cruciali proprio per il nostro paese. La Corte Europea dei Diritti Umani deciderà infatti se condannarci per la condizione di disumanità a cui sono sottoposti i detenuti in Italia mentre, le stesse Nazioni Unite, valuteranno la tenuta dei diritti umani nel nostro paese. Non indifferente sarà la questione della mancanza del delitto di tortura nel nostro ordinamento. Siamo tra i pochissimi nella Ue.
10 mila cittadini che si aggiungono a firme importanti tra le quali quelle di: Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, Ascanio Celestini, Cristina Comencini, Erri De Luca, Luigi Ferrajoli, Davide Ferrario, Elena Paciotti, Mauro Palma, Stefano Rodotà, Rossana Rossanda, Ettore Scola, Daniele Vicari, Vladimiro Zagrebelsky, Don Luigi Ciotti, Franco Corleone, Cecilia Strada, Paolo Flores D’Arcais.
Lo scorso mese di febbraio il Senato ha approvato una proposta di legge contro la tortura. Un passo in avanti, anche se non la migliore delle leggi possibili. Ad esempio il reato non è considerato come un reato specifico che può essere commesso solo da un pubblico ufficiale. E’ invece qualificato come un delitto generico che chiunque può commettere.
E’ importante ora che la discussione della legge sia immediatamente calendarizzata anche alla Camera dei Deputati. E così la pensano anche le migliaia di persone che hanno firmato la nostra petizione su www.change.org.
Nel frattempo, essendo l’obiettivo ultimo di 10.000 firme stato raggiunto e superato in così poco tempo, abbiamo deciso di lasciare aperta la petizione, dando la possibilità a chi non lo avesse fatto di firmare a favore dell’introduzione del reato di tortura.